(DIRE) Roma, 21 apr. - "Abbiamo registrato nelle zone rosse dell'Italia il decesso di 2.000 soci in 2 mesi. Dall'inizio dell'emergenza, a sostegno degli anziani e dei pensionati, abbiamo messo a disposizione un aiuto psicologico e un'informazione contro le truffe. Abbiamo poi donato 21 respiratori agli ospedali che ne avevano bisogno, come il 'Sacco' di Milano, e abbiamo supportato la realizzazione dell'ospedale da campo di Bergamo".
Lo dichiara alla "Dire" Fabio Menicacci, segretario dell'Associazione nazionale anziani e pensionati (Anap), che analizza le ripercussioni che ha e avrà la nostra società in conseguenza dei decessi degli anziani e in particolare dei nonni.
"C'è il rischio - spiega - che molti nipoti crescano senza avere la possibilità di toccare con mano l'esperienza dei nonni, che possono tramandare i ricordi e la storia dal dopoguerra a oggi".
Per come è strutturata la famiglia in Italia, con la perdita dei nonni, il segretario nazionale dell'Anap è convinto che "ci sarà la perdita di un supporto economico importante nei confronti dei figli o dei nipoti. Un nonno in pensione è una risorsa economica anche perchè può aiutare le famiglie lavoratrici a tenere i nipoti senza ricorre a babysitter. Per questo motivo, nel momento della riapertura delle attività, ci saranno inevitabilmente degli aumenti dei costi per le famiglie.
Per come siamo fatti noi italiani - conclude - sarà difficile anche il dopo emergenza, perchè siamo abituati a baciarci e ad abbracciarci quando ci incontriamo e, con le distanze sociali, ne risentirà anche l'aspetto affettivo tra nonni e nipoti".
(Mem/ Dire)