
Il Deputato PierPaolo Vargiu, medico ed ex Presidente della XII Commissione "Affari Sociali" della Camera dei Deputati, ha depositato alla Camera una Mozione sulla malattia di Alzheimer e sulle altre sindromi dementigene, con la quale impegna il Governo:
a definire un percorso metodologico che porti al superamento delle attuali difficoltà di attuazione delle indicazioni contenute nel Piano Nazionale Demenze e più in generale - del complesso delle attività finalizzate alla cura e all’assistenza della persona affetta da Alzheimer e da altre forme di demenza, attraverso:
- l’accelerazione e il consolidamento del superamento della gestione del problema demenze, con il passaggio da un approccio oggi ancora parzialmente disorganico dal punto di vista diagnostico, assistenziale e riabilitativo al nuovo approccio di tipo integrato, che garantisca continuità assistenziale e una risposta adeguata ai diversi bisogni nelle diverse fasi della malattia e nei diversi setting sanitari, con particolare riferimento alle esigenze della persona affetta da demenza al pronto soccorso e in ospedale, ai PDTA specifici, alla gestione del “delirium” in ospedale, alle necessità di dialogo tra il medico di famiglia e il centro diagnostico, alla gestione dei disturbi del comportamento (prevedendo per i casi gravi le unità di cure specifiche ospedaliere sull’esempio dell’organizzazione modenese), agli interventi di riabilitazione cognitivo comportamentale (da realizzarsi non soltanto nei Centri Diurni Integrati – comunque da potenziare- o nei moduli Alzheimer delle RSA, ma anche al domicilio del paziente, a carico del SSN);
- il superamento delle significative disomogeneità regionali nell’accesso all’erogazione di tutti i servizi sanitari pubblici, con riferimento alle UVA, ai CNP, ai servizi ambulatoriali medico-ospedalieri e alle ASL, al fine di offrire analoghi LEA sull’intero territorio nazionale;
- la tempestiva previsione di un sistema stabile ed aggiornato di monitoraggio epidemiologico del morbo di Alzheimer con una particolare attenzione alla differente incidenza territoriale della patologia che consenta di adottare iniziative omogenee nel Paese e di fornire diagnosi tempestive e terapie farmacologiche appropriate, fondamentali per il controllo della malattia stessa, come indicato anche dalle linee guida EMA 2016;
- l’affiancamento attivo di tutte le regioni e province autonome perché si dotino di uno specifico Piano Regionale Demenze, ancora assente in alcune regioni (come in Sardegna), coerente con i principi contenuti nel PND;
- il supporto attivo a tutte le ASL affinché redigano uno specifico piano aziendale dedicato alle sindromi dementigene, che declini con puntualità i servizi e le prestazioni garantiti per ogni fase della malattia;
- la diffusione di supporti dedicati ai caregiver formali e informali, basati sugli interventi psico-educazionali, sostegno psicologico, gruppi di mutuo aiuto, Caffè Alzheimer;
- la diffusione di un approccio al paziente basato sulla valutazione multidimensionale dei bisogni, con la scelta di percorsi terapeutici e riabilitativi personalizzati, ambiente proteico, e terapia riabilitativa cognitiva e comportamentale, anche nell’ottica di modificare l’attuale tendenza all’abuso della terapia farmacologica antipsicotica. Ad inserire, nell'ambito del programma ECM, specifici obblighi formativi riferiti alla malattia di Alzheimer e alle altre forme di demenza per gli operatori della sanità che svolgono attività assistenziale riferita a tale patologia.
Ad adottare provvedimenti legislativi per favorire la semplificazione e la velocizzazione della gestione delle procedure burocratiche tra gli amministratori di sostegno (generalmente legati da rapporti parentali con il soggetto beneficiario) e gli istituti bancari, soprattutto per le situazioni di grave disagio economico e di assenza di patrimoni significativi. Ad intervenire con specifici provvedimenti volti ad implementare l’informatizzazione del procedimento amministrativo di riconoscimento dell’invalidità civile ed handicap sia nella fase relativa all’accertamento sanitario, che in quella relativa all’erogazione delle provvidenze economiche e al riconoscimento delle varie agevolazioni previste dalla normativa connesse all’invalidità.
A prevedere degli sgravi fiscali per l’acquisto ed il noleggio di medical device utili al caregiving e al miglioramento della qualità della vita della persona affetta da patologie dementigene, aumentandone e prolungandone l’autosufficienza e contenendone l’emarginazione sociale e lo stigma, cause della progressiva fine di ogni forma di vita relazionale nelle persone che ne sono affette ed elemento aggravante che precede e talvolta accelera la morte fisica.
A promuovere idonee iniziative per intensificare gli studi e le analisi relativi alla malattia di Alzheimer e alle altre forme di demenza senile in termini di prevalenza, incidenza e mortalità e per incrementare lo sviluppo della ricerca scientifica (finalizzata e corrente) sempre in questo specifico settore attraverso la fissazione di una quota superiore al 25% in relazione alle risorse finanziarie mobilitate per i bandi di progetti delle Università, del CNR e di altri enti di ricerca pubblici e privati e di una quota superiore al 35% in relazione ai progetti di ricerca corrente a cura degli IRCCS.
A moltiplicare gli sforzi istituzionali per promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione nella popolazione volte alla divulgazione della conoscenza dell’Alzheimer e delle altre forme di demenza senile, alla luce della circostanza che oggi oltre 9,3 italiani su 1000 ne sono colpiti e che tale cifra è destinata a raddoppiare nei prossimi vent’anni, configurandosi come una vera e propria incombente epidemia.