
Cinque milioni di anziani ogni anno vengono ricoverati per diverse patologie e ogni volta che lasciano l'ospedale si ritrovano con due nuove prescrizioni di farmaci che si aggiungono a quelli che già assumono. Con il risultato che si passa da una media di cinque a ben sette medicinali da prendere ogni giorno. E così a un over 65 su cinque serve un nuovo ricovero per eccesso di pillole, da cui esce con altri farmaci. A questo si aggiunge che due milioni di essi hanno ogni anno una reazione avversa da farmaci, con conseguente aumento di visite mediche e specialistiche.
I farmaci salvano ed allungano la vita, questo è ormai assodato, e non è un mistero che, se oggi si vive fino ad oltre 82 anni di media, ciò è dovuto non solo alla vita più agiata e alla dieta più equilibrata, ma anche ai maggiori controlli sanitari e ai medicinali. Ma arriva un allarme sull’eccessivo uso di farmaci dagli esperti della Società Italiana di Medicina Interna, Simi, che lanciano un innovativo progetto per tagliare i farmaci inutili in collaborazione con l'Istituto Mario Negri, Policlinico di Milano e il Policlinico di Bari. Proprio dai dati di uno studio dell'Istituto Mario Negri viene fuori che, grazie all'uso di un programma informatico, la probabilità di essere esposti a farmaci potenzialmente inappropriati passa dal 42 al 12%, mentre il rischio di interazioni scende dal 59 al 33%.
Un ausilio, questo, importante per medici e pazienti perché, inserendo nel sistema i medicinali assunti e portati con sé dai pazienti, indica immediatamente se vi sia la possibilità di interazioni e segnala le possibili prescrizioni inutili, oltre ad abbattere i costi che oggi sfiorano i 16 miliardi.
Insomma, il 25% dei farmaci sarebbe evitabile, così come il 55% dei ricoveri migliorando l'appropriatezza nelle prescrizioni. "Stiamo cercando di individuare i metodi più efficaci per interrompere la "cascata prescrittiva" di cui sono vittime gli anziani - dicono al Simi -, anche perché al crescere del numero di farmaci diminuisce fino al 70% l'aderenza alle cure con conseguenze molto negative per la salute dei pazienti".