Europa, avanti con la costruzione del nuovo Pilastro dei diritti sociali

21 Marzo, 2017
Europa, avanti con la costruzione del nuovo Pilastro dei diritti sociali

Orientare le politiche degli Stati membri per garantire l'equità dei mercati del lavoro e dei sistemi di protezione sociale, stabilendo una serie di principi fondamentali validi per tutti: è questo l'obiettivo dell'iniziativa lanciata dalla Commissione per l'adozione di un "Pilastro europeo dei diritti sociali". Se ne è parlato a Bruxelles, in occasione della presentazione dei risultati della consultazione pubblica avviata nel marzo scorso dalla Commissione, con l'obiettivo di raccogliere opinioni ed osservazioni sul ruolo del nuovo pilastro europeo, e riflettere sugli sviluppi dell'organizzazione del lavoro e delle società derivanti dagli effetti delle nuove tecnologie, dalle tendenze demografiche o da altri fattori importanti per la vita lavorativa e le condizioni sociali.

Alla conferenza, aperta dagli interventi del Commissario europeo per l'occupazione e gli affari sociali, Marianne Thyssen, e dal Presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha partecipato anche Il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, che ha ricordato come nel nostro Paese sia stata avviata da tempo una profonda riforma del mercato del lavoro per creare condizioni lavorative più eque e migliori per tutti, capace di far fronte alle trasformazioni senza precedenti a cui stiamo assistendo e che cambiano il nostro modo di concepire e definire il lavoro.

"Si lavora da casa e non solo sul luogo di lavoro. Svaniscono i confini fra lavoro e tempo libero, nascono e si consolidano fenomeni ancora non del tutto compresi, come la sharing economy (economia condivisa), l'huberizzazione - ha osservato il Ministro - E come accade in epoche di grandi cambiamenti, abbiamo grandi opportunità da cogliere, ma anche grandi problemi da risolvere: uno è che l'innovazione tende ad essere più rapida della nostra capacità di comprenderla; un altro è che progressivamente e rapidamente si approfondisce il solco delle diseguaglianze, si allarga la forbice sociale fra i vincenti ed i perdenti di questi nuovi processi".

"Questo accade nel mondo del lavoro - ha sottolineato Poletti - dobbiamo prendere atto che i cambiamenti ai quali stiamo assistendo hanno portato ad una polarizzazione in alcuni casi drammatica tra diverse categorie di lavoratori, ad una frattura fra chi ne coglie tutte le potenzialità e chi ne resta ai margini".

Lo scenario è reso ancor più complesso dalla consapevolezza che, per far fronte ai problemi occupazionali, non esiste una soluzione unica, valida in ogni paese. I dati dimostrano infatti che, a fianco di alcuni paesi in cui la disoccupazione resta molto elevata, in altri si è vicini al pieno impiego. Ciò che accomuna, invece, tutti i paesi europei è la diffusione di forme di impiego a basso reddito, in condizioni di lavoro precarie, discontinue e a basso livello di protezione sociale, soprattutto per alcune fasce deboli della società, come giovani, donne e migranti.

Questioni che – secondo Poletti - richiedono un approccio coordinato per evitare che soluzioni diverse diano luogo a fenomeni di delocalizzazione e dumping sociale:

"Dobbiamo governare il cambiamento e assicurare che i benefici introdotti dalla tecnologia si possano diffondere in tutta la società, mettendo l'essere umano al centro di ogni processo innovativo. Credo che in questo momento non facile per l'Europa i nostri cittadini si attendano soprattutto su queste questioni un forte segnale, il segnale che l'Europa è in grado di reagire nei temi del sociale e sa dare risposte adeguate ai tempi, innovando e rinnovando il modello sociale che ne è stato uno dei prodotti più originali".

Il Ministro ha quindi concluso il suo intervento con l'auspicio che la Commissione possa tradurre rapidamente in azioni concrete quanto enunciato nella sua proposta e quanto è emerso dalla consultazione. Un risultato che sarebbe particolarmente significativo in considerazione delle celebrazioni per il 60 anniversario dei Trattati, che avranno luogo il 25 marzo prossimo a Roma.