
Nel 2015, il gap era al 38,3% nell’UE e nel corso degli ultimi cinque anni è aumentato, per le persone con più di 65 anni, in metà degli Stati membri, si afferma nella risoluzione adottata.
Questo divario è principalmente dovuto alle differenze nel mercato del lavoro e agli squilibri esistenti tra la situazione degli uomini e delle donne per quanto riguarda la vita professionale e la vita familiare: una più alta percentuale di donne che lavora part-time (32% delle donne rispetto all’8% degli uomini), salari orari inferiori e donne con meno anni di lavoro a causa delle responsabilità familiari.
Il 12 giugno, il Parlamento europeo si è riunito per discutere la proposta di risoluzione per una strategia dell'UE volta a eliminare e prevenire il divario tra le pensioni degli uomini e delle donne. La risoluzione è stata approvata il 14 giugno.
I deputati hanno votato una serie di proposte per affrontare il divario pensionistico di genere, fra le quali:
- la riduzione delle diseguaglianze tramite la lotta alla discriminazione e agli stereotipi che bloccano l’accesso al mondo del lavoro, in particolare attraverso l’istruzione;
- incentivi offerti alle donne per lavorare più a lungo e con interruzioni di carriera più brevi;
- crediti pensionistici per uomini e donne come forma di indennità per la cura di bambini o familiari;
- il miglioramento generale dell’equilibrio tra vita privata e professionale e incentivi per gli uomini ad utilizzare i congedi parentali e di paternità;
- l’accesso a strutture di assistenza locali, di qualità e accessibili anche sul piano economico, per bambini, anziani e altre persone a carico, e rilevamenti statistici più accurati, con una migliore rilevazione e un miglior monitoraggio dei dati.