
Com’è noto, il misery index è l'indice economico di sofferenza, o di infelicità basato sulla somma del tasso d'inflazione e del tasso di disoccupazione.
Ebbene, a settembre il misery index delle famiglie - secondo il Cer, Centro Europeo Ricerche - aumenta in Italia e nelle principali economie dell’Area euro. L’incremento dell’indice italiano riflette l’aumento di entrambe le componenti - disoccupazione e inflazione - mentre negli altri paesi la variazione dell’indice è derivata dall’aumento dell’inflazione.
Il misery index delle famiglie italiane aumenta di quattro decimi nel mese di settembre e sale a 3.8, il valore più alto da gennaio. L’andamento dell’indice è attribuito all’incremento di entrambe le componenti.
A settembre il tasso di disoccupazione e l’inflazione sono aumentati di due decimi di punto rispetto al periodo precedente. Il tasso di disoccupazione è tornato al valore massimo dall’inizio dell’anno, l’11.7 per cento (11.5 per cento ad agosto) e il tasso di inflazione ha registrato il primo valore positivo da gennaio (0.1 a settembre e -0.1 ad agosto).
Il misery index ha avuto un andamento crescente anche nel resto delle grandi economie europee. Mentre l’inflazione è aumentata in tutti i paesi, anche se ancora lontana dal target del 2 per cento, il tasso di disoccupazione è rimasto invariato con la sola eccezione dell’Italia.