Pensioni, risparmi per tre miliardi l’anno con l’inflazione a zero

3 Maggio, 2016
Pensioni, risparmi per tre miliardi l’anno con l’inflazione a zero

Circa tre miliardi l’anno in meno di spesa per le pensioni come effetto collaterale di un fenomeno di per sé insidioso, ovvero l’azzeramento dell’inflazione. È il Documento di economia e finanza (Def) a prendere nota di questo inatteso regalo, segnalando l’effetto di "una minore indicizzazione ai prezzi rispetto a quanto previsto in sede di Nota di aggiornamento Def 2015".

Com’è noto all’inizio di ogni anno i trattamenti previdenziali vengono rivalutati in base al tasso di inflazione registrato nei dodici mesi precedenti. Fino all’importo di tre volte il minimo Inps (circa 1.500 euro lordi al mese) la rivalutazione è totale, al di sopra di questa soglia viene attribuita in percentuali decrescenti.

Nel 2016 però l’adeguamento è stato nullo per tutti, in presenza di un’inflazione leggermente negativa che comunque non sarà recuperata (con l’ultima legge di Stabilità è stato stabilito che la variazione non può mai essere negativa). Nel 2017 invece dovrebbe essere trattenuto dalle pensioni con un anno di ritardo, sempre per disposizione della legge di Stabilità, uno 0,1 per cento riconosciuto in più nel 2015 rispetto alla crescita effettiva dei prezzi, mentre il costo della vita atteso ancora molto vicino allo zero nel 2016 potrebbe portare al più una rivalutazione limitatissima.

Dal prossimo anno in poi, con effetto sul 2018, l’indice dell’inflazione dovrebbe tornare sopra l’1 per cento, ma l’impatto cumulato di questa dinamica sostanzialmente azzerata per due anni avrà intanto prodotto una significativa riduzione della spesa previdenziale.