
Secondo la ricerca pubblicata sulla rivista Nature, condotta dal dipartimento di Genetica dell'Albert Einstein College of Medicine di New York, esiste un limite invalicabile alla durata della vita umana: 125 anni. Però precisa anche che esiste la possibilità che in futuro si possa superare tale soglia, pur se la probabilità è inferiore a 1 su 10.000. Ci fa enormemente piacere, tuttavia noi restiamo con i piedi a terra e cerchiamo di vivere bene e in condizioni di buona salute, indipendentemente da quello che dicono gli scienziati.
Sulla spinta dal progresso tecnologico, l'aspettativa della vita umana è aumentata notevolmente a partire dal XIX secolo. I dati demografici hanno indicato per molto tempo non solo una riduzione continua della mortalità, ma anche un aumento della longevità. Questi risultati, insieme all'osservazione che la durata della vita in diverse specie animali potesse essere aumentata con interventi genetici o l'aiuto di farmaci, avevano suggerito l'ipotesi che la vita umana non avesse limiti.
Il modello matematico realizzato dal gruppo coordinato da Jan Vijg, sulla base delle informazioni contenute in banche dati come lo Human Mortality Database, ha dimostrato che l'età media di sopravvivenza è aumentata progressivamente, soprattutto nei paesi sviluppati, come Francia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, che consentono migliori condizioni di vita, fino a stabilizzarsi intorno al 1980. Tuttavia l'analisi ha anche evidenziato che la speranza di vita diminuisce dopo i 100 anni. Questa constatazione insieme al fatto che il picco raggiunto negli anni '90 dall'essere umano più longevo di tutti i tempi, la francese Jeanne Calment (morta nel 1997 a 122 anni), ha suggerito ai ricercatori che la durata della vita di un individuo è soggetta a un limite naturale, legato anche al suo patrimonio genetico.
Questo limite potrebbe essere determinato per ogni specie animale da una serie di caratteristiche presenti nel genoma che possono riguardare imperfezioni relative al trasferimento di informazioni nelle funzioni cellulari. In conclusione, nonostante i progressi della medicina possano assicurare una minore mortalità precoce, lo studio sostiene che nei nostri corpi si accumulino troppi danni col trascorrere del tempo, e sia normale per i nostri organi non funzionare più in maniera efficace superata una certa età, anche con le migliori cure disponibili. Per allungare il limite naturale della longevità, avremmo bisogno di modificare radicalmente la nostra genetica...