
L'allarme viene da SOSSANITA’. La Legge di Bilancio 2017 stabilisce che le Regioni devono stipulare Intese con lo Stato per conseguire risparmi sulle loro spese (anche sulla spesa sanitaria e sociale), per contribuire alla manovra finanziaria, secondo le cifre indicate nell'Intesa Stato Regioni dell’11.2.2016.
La mancata Intesa Stato Regioni su questo argomento, fa scattare la clausola di garanzia (decide il Governo), quindi possono scattare i tagli lineari ai fondi sanitari e sociali. Per la sanità la cifra è di 422 mln in meno, ma anche i fondi non autosufficienza e politiche sociali sono a rischio. Sarebbe un duro colpo al welfare, già ferito da anni di tagli, e dunque al diritto alla tutela della salute e alle cure dei cittadini.
In merito a questo il Ministero della Salute ha diramato un comunicato con il quale si precisa: In relazione alle conseguenze negative sul Fondo Sanitario Nazionale della recente intesa raggiunta dalle regioni a statuto ordinario per allocare gli effetti finanziari di precedenti manovre di finanza pubblica, il Ministero della Salute precisa che tale scelta regionale non appare una novità, essendo contenuta in una Intesa raggiunta in Conferenza Stato - Regioni oltre un anno fa, segnatamente in data 11 febbraio 2016. E' pertanto una non notizia la recente scelta delle Regioni a statuto ordinario di sobbarcarsi quella parte di manovra prevista dalla legge di stabilità 2016 che gravava esclusivamente sulle regioni a statuto speciale. Queste ultime avrebbero dovuto concludere specifici accordi con il Governo per contribuire alla manovra, ma avendo scelto di non chiudere tali accordi e di ricorrere alla Corte costituzionale avverso le disposizioni della legge di stabilità, hanno di fatto determinato un supplemento di manovra a carico delle regioni ordinarie.
In merito a possibili effetti negativi della citata scelta delle regioni sulla imminente entrata a regime dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza e dei nuovi Nomenclatori protesici, il Ministero ricorda che per questa specifica finalità sono stati vincolati con legge 800 milioni di euro per anno e che il Fondo Sanitario Nazionale nel 2017 è stato aumentato di 2 miliardi di euro e nel 2018 di un ulteriore miliardo di euro.
Pertanto, come risulta evidente dalla bollinatura da parte della Ragioneria Generale dello Stato e dalla avvenuta registrazione da parte della Corte dei Conti, il decreto recante i nuovi LEA ed i nuovi Nomenclatori protesici ha adeguata copertura finanziaria. Con l'imminente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto si potrà pertanto finalmente aprire' una nuova era per tutti gli assistiti del Servizio Sanitario Nazionale".
Comunque sia la situazione, l’Anap ritiene che ulteriori i tagli alla spesa sociale e sanitaria sarebbero insostenibili . I fondi relativi al sociale, e soprattutto il Fondo sociale e quello per la non autosufficienza, sono infatti ancora ben al di sotto delle reali esigenze.
E’ quindi auspicabile che i Presidenti delle Regioni prendano atto che ogni ipotesi di ulteriore taglio della spesa socio sanitaria avrebbe effetti disastrosi e quindi l'Anap che si debbano percorrere strade diverse.