Svolta la Settimana mondiale di sensibilizzazione per la riduzione del consumo di sale

30 Marzo, 2017
Svolta la Settimana mondiale di sensibilizzazione per la riduzione del consumo di sale

Si è svolta dal 20 al 26 marzo la Settimana mondiale di sensibilizzazione per la riduzione del consumo di sale, promossa dalla World Action on Salt & Health (WASH), associazione mondiale con partner in 95 Paesi dei diversi continenti.

Un consumo eccessivo di sale determina non solo un aumento della pressione arteriosa, con conseguente aumento del rischio di insorgenza di gravi patologie dell’apparato cardiovascolare correlate all’ipertensione arteriosa, quali infarto del miocardio e ictus cerebrale, ma è associato anche ad altre malattie cronico-degenerative, quali i tumori dell’apparato digerente, in particolare quelli dello stomaco, l’osteoporosi e la malattia renale cronica.

Considerato che la gran parte del sale ingerito proviene dai prodotti alimentari presenti sul mercato (in primo luogo pane e prodotti da forno, formaggi e salumi) e che limitare il sale aggiunto a casa, in cucina e a tavola, sebbene fondamentale, influisce soltanto in parte sui consumi quotidiani, la sfida è da un lato sensibilizzare i consumatori sulla possibilità di ridurre il consumo domestico dall’altra promuovere presso l’industria alimentare la riduzione del contenuto di sale nei prodotti trasformati.

Attraverso l’impegno congiunto del Ministero della Salute, con il Programma Guadagnare Salute, di organizzazioni non governative come la Società italiana di nutrizione clinica (SINU) e il Gruppo di lavoro Intersocietario per la Riduzione del Consumo di Sale in Italia (GIRCSI) dell'Istituto superiore di sanità (ISS) e delle Regioni, nonché la collaborazione dell’industria alimentare e di alcune aziende di ristorazione collettiva, si sta investendo per aumentare la consapevolezza dei cittadini e rendere più facili le scelte salutari.

Siamo ancora lontani dal raggiungere i valore raccomandati dall’OMS che, peraltro, nel Piano d’Azione Globale 2013-2020 considera la riduzione del sale un obiettivo possibile e una delle misure di sicura efficacia per la prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili. L’obiettivo è raggiungere entro il 2025 una riduzione dei consumi di sale a livello mondiale pari al 30%.

Cosa puoi fare per ridurre il consumo di sale?

  • Leggi attentamente l’etichetta nutrizionale per scegliere in ciascuna categoria i prodotti a minore contenuto di sale e cerca i prodotti a basso contenuto di sale, cioè inferiore a 0.3 grammi per 100 g (corrispondenti a 0.12 g di sodio).
  • Riduci l’uso di sale aggiunto sia a tavola che in cucina, preferendo il sale iodato, e utilizza in alternativa spezie, erbe aromatiche, succo di limone o aceto per insaporire ed esaltare il sapore dei cibi.
  • Limita l’uso di altri condimenti contenenti sodio (dadi da brodo, salse, maionese ecc.).
  • Riduci il consumo di alimenti trasformati ricchi di sale (snack salati, patatine in sacchetto, alcuni salumi e formaggi, cibi in scatola).
  • Evita l’aggiunta di sale nelle pappe dei bambini, almeno per il primo anno di vita.