La colica si presenta con un dolore acuto provocato dalla contrazione involontaria del tessuto muscolare liscio e caratterizzato da un andamento fasico.
La contrazione può interessare l’uretere (colica renale), il canale biliare (colica biliare o epatica), un dotto salivare (colica salivare), l’appendice(colica appendicolare), l’ovaio (colica ovarica), il pancreas (colica pancreatica). Le coliche si accompagnano spesso a nausea e vomito, ed a dolore violento che si irradia dall’epicentro anche alle zone circostanti. Le coliche renali e biliari sono di norma provocate dal passaggio di calcoli.
COLICHE GASSOSE del lattante: riguardano circa il 10% dei bambini, insorgono di norma tra il 2° e il 3°mese ma possono presentarsi fin dai primissimi giorni; tendono a manifestarsi soprattutto nel tardo pomeriggio. Sono dovute ad immaturità fisiologica del tratto intestinale o ad eccesso di fenomeni fermentativi, con eccessiva produzione di gas e conseguente dilatazione delle anse intestinali. Il bambino si presenta irritabile e piange estendendo gli arti inferiori; sono presenti meteorismo e flatulenza; l’andamento degli spasmi può essere fasico o continuo: in quest’ultimo caso il bimbo può piangere anche per diverse ore. Il piccolo va rassicurato e passeggiato ritmicamente in posizione prona: può risultare utile l’azione spasmolitica dovuta alla somministrazione di bevande calde (camomilla, finocchio).
Nei casi più refrattari è possibile, sotto stretto controllo del pediatra, una terapia di supporto con antimeteorici o procinetici. Prima di porre una diagnosi di colica gassosa è bene escludere una sintoma ologia dolorosa dovuta a stipsi ricorrente o intolleranza al latte adattato. In caso di allattamento materno è opportuno verificare le abitudini alimentari della mamma, evitando un eccessivo apporto di grassi e proteine del latte vaccino.