Dagli inizi degli anni novanta, importanti acquisizioni nel campo delle attrezzature mediche hanno portato ad una vera e propria rivoluzione all’interno di quell’area terapeutica denominata terapia fisica. Con questo termine si intende l'utilizzo e somministrazione di energie fisiche (presenti o riproducibili nel mondo fisico) a scopo terapeutico.
Nell’ambito della terapia fisica e riabilitativa, ci si può avvalere di varie tecniche che utilizzano mezzi fisici o strumentazioni atte a stimolare i riflessi di equilibrio e/o motori. La terapia fisica strumentale, iniziata a diffondersi negli anni trenta, si basa sull’impiego di calore, luce, elettricità, onde elettromagnetiche, ultrasuoni ecc., per la cura di varie affezioni dell’apparato muscolo scheletrico,ma solo negli ultimi venti anni si è trasformato in una insostituibile risorsa, spesso l’unica, in moltissime patologie.
Di pari passo il progresso della diagnostica per immagini (TAC, Risonanza Magnetica, Ecografia, ecodoppler) ha permesso diagnosi più accurate ed una localizzazione più precisa dei fenomeni infiammatori e traumatici, aumentando ancor di più l’efficacia terapeutica dei nuovi mezzi a disposizione. E così, ai vecchi strumenti seppur ancor validi in alcuni casi ma dei quali non si conosce di preciso il meccanismo di azione, quali gli ultrasuoni e la magnetoterapia, si sono affiancati i Laser ad alta potenza e più recentemente la tecarterapia. Dell’utilizzo di tali strumenti in particolari patologie (artrosi, lesioni muscolari ecc.) abbiamo già avuto di parlarne in articoli precedenti. E’ interessante invece capire, attraverso la scoperta e l’evoluzione di tali straordinari strumenti terapeutici, quanto possa essere vasto il loro campo di azione e soprattutto le loro potenzialità in futuro.
La storia della laserterapia nasce in realtà dalla laserchirurgia. Il laser inizialmente fu impiegato in campo chirurgico, e furono proprio i chirurghi a notare come attorno al luogo dell’intervento non si sviluppasse infiammazione. Nel frattempo centinaia di studi (molti furono effettuati segretamente negli anni 60 e 70 a scopo militare) dimostravano l’interazione del laser con i tessuti biologici, ed in particolare con alcuni sistemi enzimatici importantissimi per la funzione della cellula e i suoi compiti all’interno dell’organismo.
Il funzionamento del Laser è paragonabile chimicamente alla fotosintesi clorofilliana: un raggio di luce ad una ben determinata lunghezza d’onda, modifica una molecola trasformandola in un altro composto chimico, cioè attivandola. A seconda della lunghezza d’onda il Laser può attivare sistemi enzimatici di diversi tipi di cellule, attivando ed accelerando la loro funzione. Ciò può avvenire anche su particolari sostanze chimiche. Ad esempio la frequenza Laser a 780 nanometri di lunghezza d’onda è in grado di stimolare cellule in grado di produrre collagene (fibroblasti) e le cellule della riparazione muscolare (cellule satelliti), facilitando così la riparazione di ferite e di lesioni muscolari. La frequenza emessa dal Laser CO2 è in grado di inattivare alcune sostanze coinvolte nell’infiammazione (prostacicline) riducendo dolore e gonfiore nelle zone infiammate.
Più di recente ha fatto la sua apparizione la Tecarterapia, strumento che utilizza le radiofrequenze e che in casi selezionati può essere utilizzata in associazione con il Laser per la riduzione degli edemi. In futuro la scoperta di nuove sorgenti Laser amplierà le possibilità della terapia fisica, permettendo soluzioni terapeutiche più rapide ed efficaci per molte malattie infiammatorie e degenerative.