Dermatite da pannolino: La prevenzione è il metodo più efficace. Il pannolino va cambiato di frequente, in modo da evitare l’arrossamento del sederino che spesso è causato dal contatto con le sostanze acide presenti sia nelle feci che nelle urine. Se un neonato bagna o sporca la medicazione ombelicale, questa va subito cambiata. Il bimbo va pulito e asciugato con cura, tamponando delicatamente con l’asciugamano senza strofinare, infine va applicata la pasta all’ossido di zinco per prevenire gli arrossamenti. Durante la stagione calda, se possibile, lasciare un pò il bambino senza il pannolino, col sederino all’aria, per far "respirare" la pelle ed evitare il ristagno di sudore. Infatti il pannolino favorisce il crearsi al suo interno delle condizioni favorenti lo sviluppo di germi.
Biberon e ciuccio: Il biberon e le sue parti, i ciucci, vanno lavati e sterilizzati prima dell’uso almeno fino all’anno di età del bimbo. Dopo la poppata, è importante tenere il bimbo in posizione semieretta per 10-15 minuti in modo da favorire la digestione e il "ruttino", eventualmente anche con leggeri colpetti sulla schiena. Il biberon va tenuto sempre inclinato affinché la tettarella non si riempia d’aria, che potrebbe essere inghiottita dal piccolo. Il latte deve essere tiepido, 37°C circa: provare a versarne una goccia all’interno del proprio polso prima di darlo al lattante.
Coliche gassose: Nei primi mesi di vita sono frequenti crisi di pianto improvvise, più spesso serali o notturne, accompagnate da ripetuti movimenti delle gambe, definite "coliche gassose". Si manifestano sia nei bimbi allattati al seno che in quelli allattati artificialmente, generalmente scompaiono spontaneamente dopo il terzo mese di vita, al più tardi, entro il sesto mese. Le tisane oppure le gocce al finocchio, pur non facendo miracoli, possono essere di aiuto. Anche massaggiare delicatamente il pancino in senso orario si rivela spesso utile. Se i disturbi sono particolarmente importanti consultare il Pediatra.
I primi dentini: Abbondante salivazione, gengive gonfie ed arrossate, inappetenza, febbre, diarrea, vomito, irrequietezza, disturbi del sonno, sono alcuni dei problemi causati dalla dentizione. Per alleviare il fastidio si può passare una garza sterile bagnata con acqua fredda sulle gengive doloranti o se necessario, dopo un consulto col Pediatra, usare pomate specifiche ad azione anestetica. Sono utili anche i giocattoli appositi, contenenti liquidi refrigeranti, che tenuti in frigorifero (ma non in congelatore), e debitamente puliti, danno sollievo al bambino che li mordicchia, beneficiando così dell’azione anestetica del freddo. Se il bimbo sbava parecchio bisogna asciugare spesso la bocca e cambiare gli indumenti bagnati, per evitare irritazioni della pelle dovute alla saliva. L’uso dello spazzolino va insegnato subito, perché l’igiene dei denti da latte è importante poi per i denti definitivi. Infatti, se a causa di carie i dentini da latte cadono precocemente, si creano spazi che alterano la masticazione e la futura architettura della bocca, inoltre l’abitudine a una cattiva igiene, predispone a carie e problemi dentali per tutta la vita.
Lo svezzamento e l’alimentazione: Lo svezzamento va effettuato con gradualità per prevenire intolleranze e allergie. E’ bene inserire alimenti che contengono glutine dopo il sesto mese. I dolci vanno introdotti il più tardi possibile e soprattutto non gli va attribuita una funzione consolatoria o di ricompensa, per non instaurare un alterato rapporto col cibo che potrebbe pregiudicare la salute futura del bambino. E’ fortemente diseducativo ricattare il bambino per costringerlo a mangiare, a volte la persuasione fa miracoli! Anche il gioco svolge una funzione importante, infatti per insegnare al piccolo a mangiare da solo occorre lasciarlo "pasticciare" in libertà: non arrabbiatevi e incoraggiatelo all’autosufficienza, lasciate che mangi con le mani e giochi col cucchiaio, gradualmente imparerà. Potete dargli un cucchiaio e voi tenerne un altro cercando di sfruttare il suo spirito d’imitazione. La pappa deve svolgersi in un clima di serenità, col televisore spento e la mamma che si dedica completamente al piccolo, per facilitare tutto ciò attrezziamo la cucina con materiali allegri, pratici e infrangibili. I passaggi da un’abitudine all’altra vanno affrontati con tolleranza, sostituire il biberon con il bicchiere può essere difficile, all’inizio allora si possono usare entrambi, per evitare il senso di "privazione" del bambino. Occorre ricordare che ogni bimbo ha i suoi tempi, abitudini e necessità e la sua mamma senz’altro sa capirlo! Il bambino non va forzato, ma preparato a crescere, nel rispetto delle sue esigenze. Attenzione a cosa il bimbo mette in bocca, specialmente quando inizia a muoversi più autonomamente per la casa: giochi, pongo, alimenti non adatti, oggetti perforanti o taglienti. Molto pericolose sono risultate le nuove monete in circolazione, i centesimi di euro. Ricordate che quando i piccoli iniziano a muoversi da soli, gattonando o camminando, gli occhi non bastano mai!
Igiene quotidiana: Il bagnetto è un piacevole momento da godersi in tutta sicurezza: mai lasciare il bimbo solo nella vaschetta! E’ bene immergere il bambino con gradualità, dopo aver controllato la temperatura dell’acqua, che dev’essere 36°C - 37°C. Per immergerlo in tutta sicurezza è bene tenergli una mano sotto l’ascella, sostenendogli la testolina con il polso, mentre la mano con cui lavarlo inizialmente va tenuta sotto il sederino per dargli più stabilità; per lavare la schiena si gira il piccolo mettendogli una mano sotto il pancino con la testa in alto appoggiata sul nostro braccio. Non iniziare mai a lavarlo dal viso, ma dalla pancia o dalle gambe. E’ consigliabile non usare precocemente il getto della doccia, ma far scivolare l’acqua delicatamente con l’aiuto di una spugna o con le mani, poiché un getto pungente può creare una sensazione di paura nel bambino. Anche la temperatura dell’ambiente va mantenuta costante sui 23°C - 25°C perché il bambino non prenda freddo. Per l’igiene vanno usati prodotti specifici per l’infanzia. La frequenza del bagnetto può essere quotidiana nella stagione calda e 2-3 volte a settimana nei mesi invernali, mentre la durata dovrebbe essere sui 10 minuti. Lo shampoo viene vissuto spesso come un evento traumatico, si può tentare di prevenire questa paura evitando di esagerare sia con la forza del getto che con la quantità di acqua sulla testa e soprattutto evitando che lo shampoo o l’acqua finiscano sugli occhi o sul viso. Per tagliare le unghie occorre procurarsi un paio di forbicine per bambini, con punte arrotondate, e prima di usarle è bene disinfettare le lame con alcool. Le unghie delle mani vanno accorciate in media una volta a settimana, mentre quelle dei piedi di solito è sufficiente una volta al mese, perché crescono meno, facendo attenzione a non tagliarle troppo affinché non si incarniscano. Se non riuscite a tenere il piccolo fermo potete provare a tagliare le unghie mentre dorme.
L’igiene personale: Lavarsi da soli è un impegno gravoso, dare il buon esempio è fondamentale. Già dopo l’anno i bimbi vanno incoraggiati, ma non ossessionati, alle pratiche di igiene personale. Per ottenere buoni risultati è meglio non essere troppo esigenti, ma armati di una buona dose di pazienza, occorre cogliere l’aspetto giocoso e sfruttare la voglia di imitazione. Iniziate col fargli lavare le mani e insegnandogli a lavarsi i denti, fatelo insieme e incoraggiatelo con spazzolini e oggetti buffi, adatti all’età, che li invoglino al loro uso. Preferite dentifrici per bambini, dal sapore più gradevole, ricchi di fluoro e senza zucchero, che, se ingeriti, non causano problemi.
La nanna: Nei primi mesi di vita la posizione ottimale per dormire è quella supina, a pancia in su, senza cuscino e con un materasso abbastanza rigido. Il bambino non va coperto troppo e le coperte non devono avvolgerlo stretto, la temperatura ambientale ideale è 18°C - 22°C. In caso di febbre alta occorre alleggerire il vestiario. La stanza dove riposano i piccoli va arieggiata tutti i giorni e durante l’inverno, quando i termosifoni sono accesi, occorre ristabilire il giusto tasso di umidità, che dev’essere tra il 50% e il 70%, con l’umidificatore, con le apposite vaschette, o con un asciugamano bagnato appoggiato sul calorifero. Spesso i risvegli notturni sono dovuti al caldo, allora succede che il bambino sta sudando oppure ha sete. Anche il nasino chiuso può essere la causa di un sonno disturbato, infatti il neonato ha una respirazione nasale obbligata e non riesce a respirare bene dalla bocca. Nella stanza dei bambini ovviamente vige il divieto di fumare e vanno evitati gli arredamenti "catturapolvere" (tendaggi pesanti, tappeti, moquette, troppi peluches ecc.).
La buonanotte: Mettere a dormire i piccoli può essere un problema, un aiuto è la fiaba della buonanotte, letta ad alta voce, breve, con un linguaggio semplice e chiaro. Si può iniziare già dal sesto mese e il piccolo si sente rassicurato da questa quotidiana abitudine, affrontando con maggiore serenità il sonno. Da evitare naturalmente racconti che possono causare paure e inquietudini.
Il passaggio al vasino: Abbandonare il pannolino è un passaggio importante e va incoraggiato, è costellato da una numerosa serie di tentativi ed inevitabili fallimenti da accettare serenamente senza inutili sensi di colpa, anzi il bambino va sempre rincuorato e sostenuto. Importante è scegliere il giusto momento, inutile insistere troppo presto, in genere dopo i 18 mesi di età. L’estate è il momento migliore, il bimbo può rimanere senza pannolino e assecondare lo stimolo fisiologico appena lo avverte. Il bambino è pronto per il vasino quando ci avvisa se è bagnato o se ha lo stimolo di fare la pipì o la cacca, e se riesce a rimanere 2-3 ore consecutive senza bagnarsi o durante il riposino pomeridiano.
Pipì a letto: Quando accade che bambini, con più di 5 anni, di notte bagnino il letto, allora parliamo di "enuresi notturna". Bisogna sicuramente discuterne col Pediatra, perché le cause sono diverse e sono necessari alcuni accertamenti, ma l’atteggiamento dei genitori dev’essere comprensivo, non bisogna mai creare sensi di colpa o vergogna al bambino, altrimenti si rischia di peggiorare la situazione. Importante è sottolineare come nel 99% dei casi l’enuresi, col tempo, si risolve da sola, quindi è bene non drammatizzare, anzi occorre aiutare il bambino a sminuire il problema e rassicurarlo sulla sua durata.
L’abbigliamento: Lana, cotone, lino, sono le fibre naturali da preferire per vestire i più piccoli, inoltre i capi devono essere trattati con tinture anallergiche per evitare fastidiose irritazioni cutanee. Occorre controllare anche le rifiniture, infatti meglio rinunciare a fronzoli o allacciature che possono staccarsi o impigliarsi, da ritenersi poco sicure per il bambino (attenzione ai bottoni penzolanti). Le etichette andrebbero rimosse, potendo causare irritazioni e arrossamenti nei bambini con la pelle più delicata. Le chiusure devono essere comode per il bambino, sufficientemente ampie, nonché pratiche per la mamma in considerazione dei numerosi cambi quotidiani.
Le prime scarpine: Quando il piccolo inizia a gattonare cominciamo a usare le prime scarpine, alternandole ai comodi calzini antiscivolo, ma non usando esclusivamente quest’ultimi. Infatti quando il bimbo inizierà a camminare e si passerà alla scarpina da passeggio, farà meno difficoltà ad adattarsi alla "costrizione" delle scarpe e forse cederà un po’ meno alla tentazione di toglierle di continuo e perderle per la strada! Le sue scarpine vanno scelte con molta cura, adatte alle sue capacità (se gattona, cammina, corre) e al suo piedino, la misura dev’essere giusta, non si possono prendere "in crescita" o strette.
Sapore di vacanze: Durante l’estate i bambini vanno protetti dal caldo e dal sole. Occorre evitare le uscite nelle ore più calde del giorno, in genere tra le 11 e le 17. Quando sistemate il bimbo nel passeggino o nella carrozzina ricordate di proteggere la sua pelle delicata con creme specifiche ad alta protezione, inoltre fermatevi sempre dove ci sono zone d’ombra, o sotto un ombrellone, poiché anche la luce indiretta o attraverso le nuvole è fonte di danni. Il cappellino, di colore chiaro, dev’essere in fibre naturali, leggero e non troppo stretto, per evitare di scaldare la testina del bimbo. Ricordate comunque prima di viaggiare, o di uscire, di preparare una lista con gli oggetti utili da non dimenticare.
Sudamina: Sono delle vescicole piccoline chiare, oppure dei puntini arrossati e che danno prurito, sparsi sul tronco e sulle pieghe della pelle, causati dal ristagno di sudore per ostruzione dei dotti delle ghiandole sudoripare. La sudamina compare quindi durante la stagione calda ed è dovuta all’ipersudorazione. Bisogna quindi eliminare le cause di eccessiva sudorazione (indumenti troppo pesanti, temperatura ambientale elevata, ecc.) e aiutarsi con bagni frequenti (1-3 volte al giorno), con amido di riso e l’applicazione di polveri assorbenti consigliate dal Medico.
Punture d’insetti: Le punture di api, vespe ecc. possono causare sia reazioni locali, come arrossamento, dolore, gonfiore, bruciore o prurito, ma anche reazioni più gravi, fino allo shock anafilattico nei soggetti allergici. Occorre rimuovere delicatamente il pungiglione e applicare sedativi locali come ghiaccio, pomate cortisoniche o antistaminiche. In caso di reazioni più gravi consultare immediatamente il medico o rivolgersi al Pronto Soccorso.
Che disordine! Rinunciate all’impossibile, l’ordine più assoluto e un bimbo felice in casa sono pressoché incompatibili! Una giusta collaborazione è una pretesa più “terrena”, ricordiamo che giocare è la parola chiave e il piccolo deve avere sui 3 anni almeno. Cominciamo con l’insegnargli il giusto posto delle cose, portiamolo con noi mentre riordiniamo, attirando la sua attenzione con una caccia al tesoro o inventando una fiaba che sottolinei la giusta collocazione degli oggetti. Successivamente coinvolgiamolo direttamente nel meccanismo del gioco, ad esempio facendogli indovinare il contenuto di un cassetto o fingendo di sbagliare a riporre gli oggetti, dopodiché lasciamo il compito a lui, e se non è ancora pronto, per un po’ fatelo insieme, giocando ad alternarsi o a chi fa prima. Non tralasciate di lodarlo per la sua buona volontà, nonostante qualche errore.
Le regole: Le regole aiutano un bambino a crescere e lo fanno sentire sicuro, ma devono rispettare alcuni criteri. Devono essere poche e chiare, non devono essere contraddittorie, non possono essere irrealizzabili e non devono essere sbagliate, vanno sempre motivate quando necessario e ovviamente vanno fatte rispettare, le eccezioni devono rimanere tali.
ll lavoro della mamma non sempre ci si sente pronte a fare le mamme, o meglio le "buone" mamme, non bisogna vergognarsi di provare anche un senso di inadeguatezza o di stanchezza e soprattutto non bisogna sottovalutare queste sensazioni e chiedere aiuto ai familiari o, se non è possibile, all’esterno (come al Consultorio della propria Zona Territoriale che conosce bene le risorse locali). Si può non sentirsi all’altezza di fronte ad un’esperienza così coinvolgente come la maternità e allora può rendersi necessario un sostegno che permetta di ritrovare il giusto equilibrio e l’energia per affrontare le nuove responsabilità che accompagnano l’arrivo di un bambino (o più di uno!). Non necessariamente si tratta di depressione post-partum, spesso è solo un abbassamento del tono dell’umore dovuto ai cambiamenti ormonali e allo stress psicofisico del parto, comunque non va sottovalutato e un aiuto può facilmente risolvere la situazione. Si tratta peraltro di un sentimento che coinvolge quasi l’80% delle donne che affrontano la maternità, non vergognatevi e parlatene, è importante per voi e i vostri figli! Tutti i genitori possono commettere degli errori, ma i sensi di colpa non servono, è utile invece ricordare che anche se non siamo perfetti possiamo sempre migliorare, con l’aiuto anche dei nostri figli.
Dott.ssa Lucia Bernabei - Medico di Medicina Generale