La tecnologia al servizio della salute e della sicurezza degli anziani

I trend demografici non lasciano spazio a dubbi, la popolazione nord-americana ed europea sta invecchiando e, in questo contesto, l’Italia è uno dei Paesi in cui (complice anche la “crescita zero”) la terza età presto rappresenterà una percentuale notevole della popolazione: dal 2002 al 2014, secondo l’Istat, gli “over 65” sono già passati dal 18,7% al 21,4% del totale residenti.

Quando un Paese cambia, diversi diventano anche i problemi da risolvere: a causa della percentuale di disoccupazione giovanile, vicina al 45%, è già ad esempio una realtà il fatto che a livello previdenziale l’Italia abbia raggiunto un livello di parità: ad un lavoratore, corrisponde un pensionato. Ma ancora più impellenti diventeranno, nel prossimo, futuro, le questioni legate all’assistenza degli anziani, con la spesa sanitaria che divora la quasi totalità delle risorse regionali e la necessità di realizzare strutture capaci di ospitare e seguire dignitosamente un numero di persone via via più alto.

Si possono applicare una serie di soluzioni non invasive che permettono il controllo della persona anziana nel suo ambiente di vita. La sfida è quella di continuare ad innovare e produrre sistemi e tecnologie, perfettamente compatibili l’uno con l’altro, a vantaggio di chi ha bisogno di controllare ed essere controllato a distanza entro e fuori le mura domestiche. Pensiamo in particolare ai malati di Alzheimer, ad esempio, e a tutti quei soggetti affetti di demenza o perdita dell’orientamento. Questi ed altri sono gli obiettivi primari che si pone la telemedicina.

La telemedicina è l'insieme di tecniche mediche ed informatiche che permettono di effettuare prestazioni sanitarie quando il medico ed il paziente (o due medici) non si trovano nello stesso luogo fisico. Ciò permette la cura di un paziente a distanza o il monitoraggio delle sue funzioni vitali, oppure, tramite la trasmissione di dati appropriati, la possibilità per un medico di chiedere un parere ai colleghi relativamente ad un caso clinico (second opinion). In particolare Il telemonitoraggio permette la valutazione a distanza di funzioni vitali captate da appositi sensori (devices).

La possibilità di poter monitorare a domicilio o in strutture extraospedaliere i principali parametri legati alla salute (pressione sanguigna, funzionalità cardiaca, valori glicemici, stato dell’ossigenazione etc.) facendo affluire i dati ad apposite strutture di refertazione e monitoraggio, abbasserebbe enormemente i costi del sistema sanitario e contemporaneamente offrirebbe un prezioso aiuto per la prevenzione e la cura delle malattie più diffuse legate all’invecchiamento. Un familiare o un care-giver (operatore sanitario) usando particolari piattaforme tecnologiche multifunzionali, controllabili da smartphone o accedendo ad apposite arre di portali, potrebbero raccogliere tali dati evitando così di spostare l’anziano con tutti i disagi per il paziente e la sua famiglia.

La trasmissione di alcuni dati, con appositi dispositivi, può essere effettuata anche 24 ore su 24.Le stesse piattaforme potrebbero poi ospitare altri dispositivi che vanno a contemplare l’ambito della sicurezza della persona risolvendo altre problematiche (sensori di caduta per soggetti che soffrono di svenimenti, localizzatori satellitari per soggetti che hanno problemi di perdita della memoria e dell’orientamento, videocamere per il monitoraggio a distanza). Sistemi sempre più evoluti consentiranno a sempre più persone di accedere a servizi prima impensabili a domicilio. Tra questi è allo studio una nuova metodica per l’esecuzione dell’ecocardiografia a domicilio.

In questo modo il tema della salute e della sicurezza viene affrontato nella sua totalità, garantendo alla persona un controllo efficace che non vada a pesare sull’organizzazione della famiglia e del lavoro.

Tag: 
Salute