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Con troppa frequenza vengono alla luce situazioni di deprecabile violenza nei confronti degli anziani ricoverati in Case di riposo (RSA). Nell’ultimo caso che si è verificato in provincia di Caserta è stato un parente della vittima di tali abusi ad allertare le forze dell’ordine. Ma non sempre gli anziani hanno dei parenti o parenti così attenti.

Molto spesso sono soli e non hanno contatti con il mondo esterno. I controlli che vengono effettuati dalle Autorità pubbliche (in particolare dai Nas) evidentemente non sono sufficienti. Sarebbe necessario un maggiore coordinamento, a livello territoriale, tra i vari organismi preposti e una vera e propria calendarizzazione dei controlli stessi. Forse una legge che renda “obbligatori” tali controlli potrebbe essere la chiave di volta per dare maggiore garanzia agli anziani.

Naturalmente le problematiche relative alle Case di riposo non sono solo quelle dei maltrattamenti. Vi è il problema del sovraffollamento, quello della carenza di medici e assistenti sociali, quello della “registrazione” che riguarda – secondo i dati una indagine dell’Auser solo il 63% è effettivamente autorizzato e accreditato dalle Regioni -, quello della variabilità dei costi. Tutti problemi che meriterebbero un approfondimento da parte ministeriale anche con l’apporto delle Associazioni dei pensionati.

Resta ferma, ovviamente, l’esigenza di privilegiare, per quanto possibile, l’assistenza domiciliare rispetto al ricovero.

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Anziani maltrattati nelle Case di riposo necessario un controllo periodico
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