Assemblea Generale Age Platform Europe

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Punto sul futuro dell’Europa – contributo della delegazione italiana: Nel momento storico attuale, caratterizzato da un europeismo senz’anima né entusiasmi, dalla fascinazione dei populismi e dal diffondersi delle tendenze nazionalistiche e sovranistiche, la posta in gioco è molto alta. Il grande disegno di dar vita ad una Europa unita politicamente e socialmente, la più geniale invenzione politico – istituzionale del secolo scorso, è minacciato e rischia di frantumarsi se non ci saranno nuove spinte politiche capaci di riconnettere i cittadini all’Europa e alle sue Istituzioni, rendendo esplicito l’interesse e il vantaggio dei singoli Paesi membri, e delle loro popolazioni, a far parte di una Comunità allargata in un contesto come quello attuale altamente globalizzato. Ciò presuppone un deciso ripensamento dei criteri che finora sono stati alla base del governo dell’Europa, ponendo a fondamento un percorso più aderente ai bisogni reali dei cittadini per quello che riguarda i diritti sociali e civili, le discriminazioni, l’uguaglianza, i valori.

In realtà le politiche nazionali ed europee nella situazione di grave crisi economica appena alle nostre spalle non ha hanno fatto i conti con le “disuguaglianze economiche e sociali” che si venivano a creare e ad accentuare. Infatti, in un sistema economico ingiusto, dominato da una finanza senza scrupoli che accentua la forbice fra chi stenta a sopravvivere e chi si permette lussi e sprechi inaccettabili, i Diritti civili e sociali stentano a farsi strada. Le politiche per la tutela dei Diritti deve coniugarsi alla lotta per la equità distributiva, per impedire le disuguaglianze economiche che, specie se insieme ad un basso tasso di scolarizzazione e di inclusione, fanno sorgere leader populisti e autoritari.

E’ necessario che si facciano Patti di Alleanza tra le generazioni dei Giovani e quelle degli anziani affinché, partendo dalle sfide contro le disuguaglianze, non si sprechi l’ occasione delle prossime elezioni europee per riaffermare Politiche basate su una “Europa unita ed equa”, baluardo contro le barbarie dei razzismi, dei populismi, degli egoismi di massa e dei sovranismi isolazionisti.

Il futuro si gioca, quindi, sul cambiamento dei paradigmi culturali e politici di riferimento per una nuova Europa, mettendo al centro il benessere sociale ed economico dei suoi cittadini e ponendo in primo piano il paradigma della Uguaglianza e dell’Equità fondata sul Lavoro, sulla Redistribuzione equa della Ricchezza, sull’uso dei Beni Comuni, sull’accesso ai benefici dello Stato Sociale. Per il cambio di paradigma è condizione indispensabile il cambiamento culturale, la diffusione capillare della Formazione permanente per una maggiore consapevolezza riguardo alle scelte e per rimuovere pregiudizi e schemi mentali, come quelli che considerano le persone anziane un “onere” per la società e non una “risorsa”. La Cultura, diffusa fra le vecchie e nuove generazioni, può sviluppare “solidarietà” che supporti una Qualità della vita dignitosa per tutti e rispettosa dell’ambiente se non vogliamo correre verso l’estinzione del Genere Umano.

Gli investimenti sociali dell’Europa dovranno, quindi, essere mirati alla riduzione della disoccupazione, alla lotta contro le discriminazioni, all’accesso di tutti alla salute, a pensioni dignitose e alla diffusione capillare della Formazione lungo l’arco della vita.

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