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Nei giorni scorsi è stato pubblicato da parte dell’INPS, all’interno delle cosiddette Iniziative Welfare, il nuovo bando Home Care Premium (HCP),  la cui scadenza è fissata per il 31 Marzo prossimo.

Questo progetto, rivolto esclusivamente ai dipendenti e pensionati pubblici in condizione di non autosufficienza, nonché ai loro coniugi conviventi e familiari di primo grado che versino nella medesima condizione, vuole valorizzare l’assistenza domiciliare intesa in senso ampio, attraverso un fattivo supporto economico.

Si tratta infatti di un contributo monetario erogato su base mensiledal 1 marzo al 30 novembre 2015, atto ad agevolare la cura a domicilio del  beneficiario. L’importo varierà da soggetto a soggetto, poiché parametrato sui dati della dichiarazione DSU / ISEE presentata in sede di domanda.

La novità più importante rispetto ad iniziative precedenti, riguarda l’estensione della platea di coloro che possono accedere al progetto. Vengono ora incluse anche quelle persone che non potendo essere adeguatamente supportate presso la loro abitazione, si trovino ospitate presso strutture residenziali.

Vi è poi un secondo aspetto con caratteri innovativi, ed è l’introduzione dell’ISEE. Viste le difficoltà segnalate all’Ente Previdenziale nell’applicazione della nuova disciplina in materia, e conseguentemente nell’ottenimento del nuovo ISEE socio – sanitario, sarà possibile presentare semplicemente il nuovo ISEE ordinario, senza che ciò comporti irricevibilità o esclusione della richiesta di contributo.

L’iniziativa è certamente assai valida, ma preme evidenziare che questa opportunità riguarda solamente i dipendenti pubblici e loro congiunti. Pur sapendo che i fondi dell’HCP sono costituiti in larga parte dai contributi previdenziali ex INPDAP dei lavoratori pubblici, la scelta di non estendere il progetto a tutti gli altri Fondi e Gestioni dell’INPS appare difficilmente comprensibile e discriminatoria, dato che un Ente Pubblico come l’INPS dovrebbe trattare in modo paritario tutti i propri assistiti, specie se questi sono pensionati non autosufficienti. Il rischio di avere cittadini di serie A e di serie B davanti al bisogno è davvero forte.

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