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E’ stata approvata la riforma dell’Indicatore di Situazione Economica Equivalente (ISEE), pas­so fondamentale per migliorare l’equità sociale. Il nuovo ISEE adotta una nozione di reddito disponibile più adatta alle finalità dello strumento, migliora la capacità selettiva dell’indicatore mediante una maggiore valorizzazione della com­ponente patrimoniale, considera le caratteristiche dei nuclei familiari con carichi particolarmente gravosi, come le famiglie numerose (con tre o più figli) e quelle con persone con disabilità, consente una differenziazione dell’indicatore in riferimento al tipo di prestazione richiesta, riduce l’area dell’autodichiarazione, consentendo di rafforzare i controlli e ridurre le situazioni di accesso indebito alle prestazioni agevolate.

E’ stato disegnato uno strumento universale per la lotta contro la povertà (sostegno per l’inclusione attiva – SIA), il quale verrà sperimentato nel corso del 2014 per essere poi introdotto a partire dal 2015. Il SIA prevede non solo un sostegno al reddito di chi è povero in termini assoluti, ma anche interventi di accompagnamento ed un impegno da parte del beneficiario per cercare lavoro, assicurare l’istruzione die figli minori, ecc., nonché un controllo periodico dell’effettivo stato di povertà. In questo modo, l’Italia si allinea alle migliori pratiche europee, superando un ritardo storico criticato anche dalla Commissione Europea. Nel 2014 la sperimentazione del SIA interesserà complessivamente circa 400.000 persone, con un impegno finanziario per il biennio 2014-2015 di oltre 600 milioni di euro), configurandosi come il più ampio intervento contro la povertà assoluta realizzato nell’ultimo decennio, cui si somma l’aumento a 250 milioni (per il 2014) della social card tradizionale.

Con la legge di stabilità sono stati rifinanziati, con circa un miliardo di euro per il 2014, i fondi che interessano vari capitoli delle politiche sociali: la non autosufficienza (350 milioni di cui 75 per le non autosufficienze più gravi), il fondo nazionale per le politiche sociali (315 milioni), la social card tradizionale (250 milioni), l’assistenza ai minori stranieri non accompagnati (40 milioni),  l’infanzia e l’adolescenza (2 milioni in aggiunta ai 28 già previsti).

Complessivamente, i fondi destinati alla lotta alla povertà e all’esclusione sociale nel 2014 aumentano del 50% rispetto ai livelli del 2013.

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