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La Finanziaria 2008 aveva rinnovato fino a tutto il 2010, le agevolazioni tributarie in favore di chi effettuava interventi di recupero del patrimonio edilizio degli immobili esistenti, limitatamente alle case di abitazioni e parti comuni di edifici residenziali situati nel territorio dello Stato. La Finanziaria 2009 aveva esteso l’agevolazione al 2011, mentre la Finanziaria 2010 l’aveva ulteriormente prorogata a tutto il 2012. Il Decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201 (convertito in Legge 214/2011) ha annullato la proroga al 2012 e ha reso stabili le detrazioni fiscali del 36% inserendole nel Dpr 917/86 (Testo Unico delle Imposte sui Redditi). 

Il Dl 22 giugno 2012 n. 83, conosciuto come “Decreto crescita”, aveva cambiato il meccanismo dell’incentivazione aumentando la percentuale dal 36% al 50% e l’importo massimo detraibile da 48.000 a 96.000 euro. Questa ultima modifica rimaneva in vigore solo fino al 30 giugno 2013. Il Dl 4 giugno 2013, convertito nella Legge 3 agosto 2013, n. 90, ha aggiunto tra le spese detraibili anche quelle sostenute per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione e ha aggiunto altri sei mesi di tempo alla scadenza di giugno, portandola al 31 dicembre 2013.

Infine, la Legge di stabilità 2014 ha ulteriormente prorogato la detrazione, con le seguenti modalità:

  • detrazione del 50%, per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2014;
  • detrazione del 40%, per le spese sostenute dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2015;
  • detrazione 36% (e importo massimo detraibile che ritorna a 48.000 euro), per le spese sostenute.

La detrazione va ripartita in 10 anni. Non è più prevista per i contribuenti di 75 e 80 anni la possibilità di ripartire la detrazione, rispettivamente, in 5 o 3 quote annuali.

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