Il Governo dia segnali concreti: basta pensioni da fame

Comunicato Nazionale

ANAP al Convegno CUPLA oggi a Roma alla presenza del Ministro Poletti

Ci aspettavamo qualcosa di più concreto. La presenza del ministro Poletti è un segnale importante per cui lo ringraziamo, ma avremmo voluto che venisse incontro alle nostre richieste che non sono troppo esose per il Governo”. Così il presidente dell’ANAP ConfartigianatoGiancarlo Palazzi, al termine del convegno che si è tenuto stamattina a Roma per iniziativa del Cupla – Comitato unitario Pensionati del lavoro autonomo. L’organismo, del quale fa parte anche Anap, ha organizzato il convegno “Anziani attivi ma cresce il disagio” nel corso del quale ha presentato al ministro del lavoro e delle politiche sociali, Giancarlo Poletti, quattro proposte riguardo al delicato tema delle pensioni.

Queste in sintesi le quattro proposte del CUPLA:

  1. Estendere il bonus Irpef di 80 euro  anche ai pensionati con un reddito imponibile compreso tra 6,5 e 10 mila euro (mentre per coloro con un reddito compreso tra 10 e 12 mila euro il godimento sarebbe parziale e progressivamente decrescente). Il costo finanziario del provvedimento sarebbe pari a 2,6 miliardi  e coinvolgerebbe 3,2 milioni di pensionati, che riceverebbero un beneficio medio annuo di 810 euro.
  2. Utilizzare un indice dei prezzi che rifletta maggiormente le caratteristiche del paniere di spesa dei consumatori poveri: l’indice dei prezzi armonizzato per tutti i paesi dell’Unione europea (IPCA) al posto dell’indice dei prezzi per le famiglie di operai e impiegati (FOI) per la rivalutazione delle pensioni perché aderisce maggiormente ai consumi effettivi e reali dei pensionati, soprattutto con redditi più bassi.
  3. Definizione e condivisione di un sistema di perequazione delle pensioni stabile, e in grado di garantire un potere d’acquisto delle pensioni adeguato nel tempo.
  4. Graduale adeguamento agli standard europei degli importi minimi di pensione.

L’Europa – ha sottolineato Palazzi riguardo a quest’ultimo punto – ha richiamato l’Italia perché il livello minimo dovrebbe essere di 700 euro mentre, come è stato ricordato anche stamane, ce ne sono a 502 euro e sono 2.700.000. Ci aspettavamo dal ministro Poletti che accogliesse almeno la proposta di dare 80 euro anche ai pensionati”. “Questa misura adottata per i dipendenti – ha aggiunto Palazzi – non ha prodotto gli effetti sperati sull’aumento della spesa perché in situazioni di crisi le persone hanno timore di aprire il portafogli. Oggi, invece, sono i pensionati e in particolare quelli del settore autonomo, che tengono in piedi il Paese perché sostengono i figli in cassa integrazione e i nipoti senza lavoro. E’ ora che venga riconosciuto con i fatti oltre che con le parole”.

Secondo il presidente Anap, inoltre: “E’ assolutamente necessario che si vada ad incidere sulle pensioni troppo alte che sono in genere quelle legate al comparto pubblico. Come ha detto anche il ministro Poletti, il settore pubblico si basa sulle tasse pagate da tutti, artigiani e operai. E’ inaccettabile che ci siano pensioni da migliaia di euro per dipendenti pubblici e pensioni da fame per chi ha rischiato in proprio da artigiano, commerciante, esercente”.

Chiediamo – ha concluso il presidente Palazzi – che il confronto con il Governo possa continuare e raggiungere delle giuste mediazioni. Il Cupla rappresenta 5 milioni di pensionati ed è importante che la loro voce, con la pacatezza e la propositività che il ministro Poletti ha apprezzato, possa essere ascoltata”.

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