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Popolazione anziana nel mondo: in Italia una delle percentuali più alte

I numeri della popolazione anziana nel mondo e in Italia e le riflessioni che i Governi dovrebbero apportare attraverso politiche mirate.

L’Ocse ha fatto uno studio sull’evoluzione della popolazione anziana nel mondo considerando i dati sulla fertilità di ogni Stato ed ha elaborato una previsione su quante persone anziane ci saranno nel 2050 rispetto la popolazione attiva. Quello che spicca è il caso del Giappone, il Paese non solo più vecchio del mondo, ma anche quello che diventerà ancor più vecchio. Infatti in quel Paese nel 2050 ci saranno 77 persone anziane, quindi presumibilmente in pensione, ogni 100 che saranno in età da lavoro.

Nel Giappone ci sarà dunque il record di anziani, ma la sproporzione riguarderà, in misura solo di poco inferiore, anche l’Italia. Nel 1975 in Italia c’erano 21 anziani ogni 100 persone al lavoro. Nel 2015 il numero di anziani è salito a 37, ma quello che impressiona è la progressione nei prossimi 35 anni. Nel 2050, infatti, secondo l’Ocse, le persone anziane saranno 72 su 100. Rispetto ai Paesi a noi comparabili, ci battono solo la Spagna, che sarà a quota 77 (come il Giappone) e la Grecia, che raggiungerà quota 73, esattamente come il Portogallo. Si tratta di numeri che da una parte certificano l’allungamento della vita media – e questo è certamente positivo -, ma che dall’altra sono il risultato del calo delle nascite. Questo significa che l’Europa sarà probabilmente il continente più vecchio del mondo e, all’interno di esso, Italia, Spagna, Grecia e Portogallo saranno i più vecchi di tutti. Significa anche che l’area continentale più vecchia in assoluto è quella del Sud Europa mentre il Nord Europa avrà valori simili alla media europea.

Questi dati dovrebbero quindi far riflettere i Governi affinché si adottino misure per creare le condizioni per una ripresa delle nascite e rendere sostenibile la nuova conformazione della società.

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