Dal 7 al 9 novembre, presso l’SHG Hotel Antonella a Pomezia, l’Associazione nazionale anziani e pensionati di Confartigianato, terrà un corso di formazione dedicato ai propri dirigenti, coordinatori regionali e territoriali.

Ripensare il proprio destino è il titolo del documento programmatico uscito dall’Assemblea tenutasi a Bologna il 14 ottobre del 2020. Da quella data abbiamo raggiunto alcuni dei traguardi che ci eravamo prefissati.

Nel documento programmatico venivano affrontati anche temi diversi dalle singole aspettative della categoria.
Le sinergie delle componenti di Confartigianato Persone, i valori dell’associazione, i temi di politica sindacale, la rappresentanza, la non autosufficienza. A questi temi oggi si aggiunge la crisi energetica e la paura di una guerra della quale non capiamo se le motivazioni siano più ideologiche od economiche e lo spettro della speculazione sulla crisi che essa sta generando.

L’ampio percorso formativo iniziato a fine 2016 con il progetto del Nuovo Sociale che tra i vari risultati ha portato anche alla costituzione di “Welfare Insieme” non ancora completato è stato certamente uno dei punti più qualificanti. 

Oggi vogliamo continuare quel percorso con l’aiuto di specialisti delle varie materie che ci aiuteranno a capire meglio i fenomeni, legati alle nostre tematiche, come stanno sviluppandosi.

La rappresentanza ed i nuovi modelli

Le limitazioni nei contatti e negli spostamenti a seguito della pandemia hanno creato a livello mondiale una crisi economica senza precedenti e aperto un dibattito crescente sul futuro, sull’organizzazione del lavoro, del welfare e in particolare dei servizi alla persona.

Questo periodo da una parte ci ha fatto capire, essendo mutati gli scenari, che dovremo riorganizzarci, rivedere il nostro ruolo i nostri servizi e le modalità di gestione mentre dall’altra parte sono emerse le grandi carenze del sistema Stato in cui viviamo (sistema sanità, scuola, trasporti ecc. ecc.) la cui efficacia è purtroppo spesso legata all’impegno ed alla passione dei singoli e non ad un quadro generale. Come ANAP il periodo di isolamento che abbiamo vissuto ci ha portato a sperimentare nuovi strumenti di contatto con le strutture territoriali e con i soci (newsletter, profili social, video pillole ecc.).

Crediamo vada ragionato non solo il ruolo della società e nella società ma soprattutto con quale società dovremmo confrontarci. Crediamo ci sarà di grande aiuto il bagaglio di esperienze e competenze acquisite nel tempo che dovranno tradursi in generatori di welfare irrinunciabile. Ne parleremo con il Prof. Mauro Magatti.

I valori in generale e quelli dell’Associazione

Il tema relativo ai valori è di grande attualità. L’ANAP ha la responsabilità e il compito di trasmettere alle nuove generazioni conoscenze tecniche e professionali, non per riproporre verità e tradizioni, ma per coniugare tradizione e innovazione. La società che si profila sembra non essere improntata al senso di comunità condivisa e solidale. Questo concetto deve essere sviluppato e diventare un impegno morale. Ne parleremo con il Dott. Johnny Dotti.

Le sinergie

A livello locale esistono margini di miglioramento delle sinergie, dove molto spesso prevalgono logiche di nicchia e non di sistema. La costituzione della “Banca Dati Unica” consente una maggiore conoscenza e facilita una possibile collaborazione territoriale organizzata e coordinata anche sui temi del Nuovo Sociale. L’utilizzo di strumenti come la App ad essa legata può essere un ottimo strumento. Ne parleremo con il Dott. Pasquale Gnoni.

La crisi energetica

E’ il nuovo problema che, unitamente alla “guerra”, ci troviamo ad affrontare. Quali le cause, come si muovono i mercati, quali le prospettive economiche e l’inflazione che la crisi genera. Ne parleremo con il Prof. Stefano Fantacone.

La non autosufficienza

Nel campo della non autosufficienza e della disabilità – tema che richiama molte sensibilità e interessi – si sono prodotti nel tempo una infinità di studi, proposte e discussioni da parte di soggetti fra i più vari: Sindacati, Organizzazioni, Centri di ricerca, Partiti politici, Governi e lo stesso Parlamento, nel quale da ultimo sono anche approdate alcune proposte di legge di revisione organica della materia, purtroppo mai giunte all’approvazione finale. Sono state, invece, approvate delle normative limitate a problematiche e scenari parziali quali, ad esempio, quelle relative ai disabili e alla legge sul “dopo di noi”, e quel sul finanziamento non strutturale a favore dei “caregiver familiari”, per i quali manca ancora la legge quadro nazionale.

Particolarmente in questa fase, un problema enorme è costituito dagli anziani non-autosufficienti che necessitano della presenza e dei servizi di diverse figure professionali per far fronte alle patologie varie, comprese le vecchie e nuove solitudini.  Il Governo Draghi ha approvato in extremis un disegno di legge sulla non autosufficienza che recepisce molte delle richieste del Network sulla non autosufficienza. Ne parliamo con il Prof. Cristiano Gori.

I temi politico-sindacali

Per quanto riguarda la previdenza

All’interno del settore, vi sono importanti problemi che vanno evidenziati ed affrontati: 
la tutela del potere d’acquisto delle pensioni con una più adeguata tassazione, la piena rivalutazione delle pensioni adottando le linee del nuovo paniere delineato, assicurare una pensione minima sufficiente ai pensionati indigenti, affrontare, assieme a Confartigianato, il problema della riforma del sistema previdenziale per evitare che gli attuali lavoratori in futuro abbiano pensioni sotto la soglia del minimo vitale.

Per quanto riguarda la Sanità

Ribadita la nostra scelta convinta in una Sanità pubblica ed universale occorrerà capire la sostenibilità della stessa. Va sottolineato che la sanità pubblica disporrà delle stesse risorse solo se la ripresa economica del Paese raggiungerà previsioni più che ambiziose. In caso negativo, è assai probabile che sul SSN si potranno abbattere ulteriori tagli, con conseguenze serie sulla salute e sull’aspettativa di vita dei cittadini italiani, che già adesso è in controtendenza rispetto agli ultimi settant’anni.

Restano da valutare le opportunità garantite da una seria mutua integrativa riferita anche alla terza età, utilizzando le possibilità esistenti.

Particolare attenzione va riservata all’assistenza domiciliare, alla sanità e assistenza territoriale e alle strutture intermedie per cronicità.

Va fatta una riflessione attenta per quanto è avvenuto nelle RSA di tutta Italia. Bene l’integrazione dei medici di base e la salvaguardia della guardia medica purché integrati nella logica della “Casa della Salute”.

Vanno ridotti i tempi d’attesa per visite specialistiche e analisi di laboratorio, partendo dall’utilizzo dei macchinari nelle strutture pubbliche perlomeno per 16 ore al giorno e sette giorni su sette.

Rimane un interrogativo di fondo: chi paga? Ne parleremo con il Prof Alberto Brambilla.

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