Accordo tra Comune e Asl per interventi nel centro storico formando infermieri e portieri di comunità. Un Punto di salute contro l’emarginazione. Sassari: un punto di salute della comunità nel centro storico per intercettare i bisogni dei soggetti più deboli come anziani, disabili, favorire la presa in carico con azioni di prevenzione, educazione, promozione, monitoraggio e socializzazione così da escludere il rischio di emarginazione. È l’obiettivo dell’accordo siglato tra Comune e Asl e che vedrà il quartiere di San Donato protagonista.

Alla sigla del protocollo, nella sala giunta di Palazzo Ducale si sono ritrovati il sindaco Nicola Sanna, l’assessora alle Politiche sociali Monica Spanedda, il commissario dell’Asl Agostino Sussarellu, il direttore sanitario dell’Azienda sanitaria Serenella Zedda, il drigente del Settore Coesione sociale del Comune Mario Mura e il direttore del Distretto di Sassari Nicolò Licheri.

I due enti che già da diverso tempo collaborano tra loro nell’ambito dei progetti di integrazione sociosanitaria, attraverso i Pua (punti unici d’accesso), con questo accordo hanno deciso di compiere un ulteriore passo per il potenziamento della rete sociosanitaria territoriale.

“Occorre aprire con determinazione una nuova stagione di welfare generativo – afferma il primo cittadino Nicola Sanna – costruito con e per la città, partendo dall’assunto che i problemi sociali di una comunità come quella di Sassari, e in particolare quella del centro storico, non sono relegabili solo ai servizi comunali, ma sono un problema di tutta la comunità che occorre affrontare e, per quanto possibile risolvere, facendo leva sulle energie e l’impegno di tutti, non solo su quello delle istituzioni”.

L’intervento, per circa 245mila euro, si inserisce all’interno degli Iti che individuano proprio nel quartiere di San Donato il luogo in cui promuovere azioni di innovazione sociale per prevenire il disagio e sostenere l’autonomia e l’inclusione sociale.

È dal centro storico che arriva una crescente domanda di servizi, di risorse, di interventi, e dove si manifesta un crescente disagio economico e sociale, ma anche relazionale, delle persone e delle famiglie. Ecco allora che il Punto di salute della comunità per il benessere dei soggetti fragili intende promuovere il diritto alla salute, il benessere dei cittadini del quartiere per migliorare la loro qualità della vita, sperimentando forme innovative di servizi. Il primo step sarà quello di creare e formare un’equipe di professionalità in grado di operare all’interno dei Punti di salute di comunità. Si tratta di infermieri di comunità e portieri di comunità, che dovranno interagire tra loro con il compito di orientare, informare e conoscere i cittadini e i bisogni specifici socio-sanitari e attivare percorsi di presa in carico nella rete dei servizi. Tra le novità, il Punto di salute della comunità, la cui creazione si inserisce nei processi di riforma del sistema sanitario regionale avviati, intende attuare il passaggio dalla medicina d’attesa alla medicina d’iniziativa: i professionisti adeguatamente formati favoriranno il benessere psicofisico dei soggetti, individueranno i bisogni assistenziali e i fattori di rischio per la salute prima che si manifestino come domanda di servizi.

Una volta avviato il Punto di salute, saranno inseriti nei percorsi di medicina d’iniziativa circa 250 pazienti di età superiore ai 65 anni in carico ai medici di base che operano nel quartiere di San Donato. Per questi pazienti saranno definiti percorsi di presa in carico, saranno elaborati progetti personalizzati d’intervento finalizzati al miglioramento della cronicità, sostenere la domiciliarità e l’autonomia dei soggetti fragili.

(fonte: La Nuova Sardegna)

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