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La prima rata dell’imposta sugli immobili scadrà il 18 giugno (la data stabilita è il 16 che nel 2012 sarà sabato). Sono diverse le novità, a partire dalla facoltà di pagare l’imposta sulla prima casa in due o tre rate. Stante la situazione attuale ed in attesa di chiarimenti da parte dell’Amministrazione finanziaria riepiloghiamo i principali contenuti della nuova imposta.

Resta però l’incognita delle nuove aliquote. Un nodo che sarà sciolto entro il 10 dicembre, a soli 6 giorni dalla scadenza dell’ultima rata. Fino ad allora il calcolo si farà sulla rendita catastale, desumibile dal rogito o dalla dichiarazione dei redditi (a meno che non cambi nei prossimi mesi con la riforma del Catasto). La rendita va poi rivalutata del 5% e poi moltiplicata per 160. L’Imu va calcolata sulle aliquote base decise dal proprio Comune di appartenenza. Si va dallo 0,2% allo 0,6% per la prima casa e dallo 0,46% allo 0,76% per gli altri immobili.

Sono previste alcune detrazioni sulla prima casa, ma solo su quella in cui si è residenti. In particolare si ha diritto a uno sconto di 200 euro a famiglia più 50 euro ogni figlio sotto i 26 anni e un’aliquota al 4 per mille. Le agevolazioni, però, valgono su un immobile a nucleo familiare. In caso di coniugi separati, a pagare è quello che vive in casa, anche se non ne è il proprietario.

L’imposta per la prima casa andrà direttamente ai Comuni, mentre quella degli altri immobili verrà divisa tra Comuni e Stato. In particolare per l’acconto i contribuenti dovranno versare metà dell’importo allo Stato e metà al Comune. Con il versamento di dicembre, invece, bisognerà versare l’imposta dovuta applicando l’aliquota del 3,8 per mille allo Stato e il resto al Comune. La difficoltà in questo caso è che i contribuenti dovranno calcolare i differenti importi e versarli con due codici diversi.
Dal primo dicembre 2012, e quindi solo per il saldo dell’imposta, oltre che il modulo F24, per il pagamento si potrà usare il bollettino postale.

Per compilare il modello ci si può rivolgere al Caaf Confartigianato.
L’introduzione dell’Imu su tutti gli immobili adibiti a prima e seconda casa, non tiene conto, come già fatto presente dall’Anap, di situazioni particolari, in cui si trovano gli anziani che si vedono colpiti in maniera eccessiva e ingiusta.  Tra questi quelli ricoverati in case di riposo dove normalmente spostano la loro residenza, con il risultato che quella che è l’abitazione principale di proprietà, ovvero la ’prima casa’, viene considerata ’seconda casa’ in quanto non più ’dimora abituale’ dell’interessato e quindi sottoposta a tassazione più elevata’.

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