

Un team di scienziati italiani ha fatto una scoperta importante nell’ambito della ricerca sull’Alzheimer. È stato individuato un nuovo gene coinvolto nella malattia: si chiama Grin2c. Lo studio, pubblicato sulla rivista Alzheimer’s Research & Therapy, potrebbe portare a diagnosi più precoci e a terapie migliori per rallentare la malattia.
Dalla scoperta della doppia elica di DNA da parte di Rosalind Franklin nel 1950, fino all’identificazione del gene Grin2c nell’Alzheimer, il cammino della genetica ha compiuto passi enormi. Scopri di più su Rosalind Franklin e la storia del DNA.
Cosa hanno scoperto i ricercatori
Il gene Grin2c è stato trovato studiando una famiglia italiana in cui alcuni membri hanno sviluppato l’Alzheimer in età avanzata. Questo gene è collegato al funzionamento dei neuroni, le cellule del cervello che controllano la memoria e altre funzioni cognitive.
Prima di questa scoperta, si conoscevano solo poche mutazioni genetiche legate all’Alzheimer, come quelle nei geni Psen1, Psen2 e App. La scoperta del Grin2c dimostra che anche mutazioni genetiche molto rare possono causare la malattia in età avanzata.
Come il gene Grin2c influisce sul cervello
I ricercatori hanno scoperto che il gene Grin2c altera il funzionamento di una proteina chiamata recettore NMDA. Questa proteina è responsabile di controllare il passaggio del calcio nei neuroni. Quando il sistema non funziona correttamente, si verifica una “eccitazione eccessiva” delle cellule cerebrali, che alla fine le danneggia o le uccide. Questo processo, chiamato “eccitotossicità“, è un elemento chiave nell’Alzheimer.
La scoperta potrebbe portare alla creazione di nuovi farmaci che aiutino a proteggere i neuroni riducendo questa eccitazione dannosa.
Alzheimer e depressione nell’anziano: un possibile collegamento
Gli studiosi hanno notato che, prima di mostrare segni di Alzheimer, molti pazienti con la mutazione del Grin2c hanno sofferto per anni di depressione. Questo suggerisce che i disturbi dell’umore potrebbero essere un campanello d’allarme precoce della malattia.
Oggi, il morbo dell’Alzheimer richiede un approccio completo, che includa prevenzione, diagnosi tempestive e trattamenti personalizzati.
Questa nuova ricerca rappresenta un passo avanti importante nella lotta contro l’Alzheimer. I risultati non solo migliorano la comprensione della malattia, ma aprono la strada a cure che potrebbero rallentare il suo decorso.
La scoperta del Grin2c dimostra quanto sia fondamentale studiare il ruolo dei geni e dei fattori ambientali, come ipertensione, obesità, diabete e isolamento sociale, nell’insorgenza dell’Alzheimer. Continuare a investire nella ricerca è essenziale per migliorare la qualità della vita delle persone colpite da questa malattia.
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- Alzheimer, Anap Confartigianato, Salute

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