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In Italia, secondo il rapporto sulle politiche contro la povertà e l’esclusione sociale elaborato dall’apposita Commissione ministeriale, nel biennio 2007-2008 le persone che si trovavano in condizoni di povertà relativa sia le persone che si trovano in condizione di povertà assoluta sono aumentate rispetto al 2006. In particolare nel 2008 le persone in condizione di povertà relativa erano in totale 8 milioni e 78 mila (con un incremento di 541.000); quelle in povertà assoluta 2.893.000 (con un incremento di 463.000).

Il rapporto ha messo inoltre in evidenza che l’impatto della crisi è stato duro, soprattutto al nord e al centro; che la diseguaglianza sociale resta elevatissima; che le “emergenze” sono tre: il divario elevatissimo, che tutt’ora permane, tra nord e sud; la povertà “minorile”, le famiglie con un componente che lavora; che le politiche nazionali di contrasto alla povertà (social card, bonus famiglia, bonus elettrico e abolizione ICI) hanno mostrato un’assoluta sproporzione tra esigenze ed efficacia delle risorse; che il welfare territoriale (in difficoltà)  ha sopperito, solo in minima parte, al contrasto della povertà. Più incisiva è stata l’azione di altre realtà del terzo settore, come la Caritas, ecc…

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