A distanza di due anni dallo scoppio della pandemia, la campagna dei vaccini anti Covid non si arresta. A partire dal primo marzo, si procederà con la quarta dose, ma solamente per le categorie a rischio. Il Ministero della Salute e le Regione sono a lavoro per individuare le platee per la somministrazione del vaccino.
Il Generale Figliuolo assicura che sono pronte, per ogni eventualità, abbastanza dosi, sottolineando che ad oggi gli italiani con ciclo completo del vaccino anti Covid-19 è all’89%, mentre con prima dose e guariti la percentuale sale al 94%.
A breve inoltre, arriverà il nuovo vaccino Novavax con circa un milione di dosi che verranno distribuite su tutto il territorio nazionale. A partire da marzo, ne arriveranno altri due milioni per assicurare una maggiore distribuzione tra regioni e province.
Il vaccino Novavax è stato studiato anche per vincere le resistenze di chi ad oggi non si è ancora vaccinato, dato che tale vaccino è un vaccino proteico come quelli antinfluenzali. Di fatto, a differenza degli altri vaccini, non si basa sull’mRna ed è più semplice da gestire perché si conserva a normali temperature di frigo.
Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministro della Salute e professore di Igiene, accenna sul fatto che attualmente i vaccini attuali, dopo alcuni mesi, cominciano a cedere contro l’infezione, ma non contro la malattia. Per questo sono in fase di sperimentazione vaccini più efficaci che andranno a coprire da tutte le varianti. Per questo motivo, a partire dal primo di marzo, si andranno a vaccinare i soggetti fragili con la quarta dose, fino a quando non verranno prodotti vaccini più resistenti.
Il mese di marzo sarà un mese importante. Il 31 marzo, se la situazione dei contagi dovesse continuare a calare, sarebbe la data di cessazione dello stato di emergenza, ma non solo. Il mondo politico di conseguenza potrà quindi cominciare a prendere in considerazione un allentamento delle odierne restrizioni anti-Covid, come il Green Pass.
