Sanità: i provvedimenti ancora nel limbo, per il passaggio dalla vecchia alla nuova legislatura, sono molti ed importanti
- Anap
Siamo ancora in attesa dei decreti attuativi per applicare del tutto quanto prevedono in materia sanitaria le tre leggi più significative del Governo Monti. E’quello che emerge, come riferisce Adnkronos, da un documento elaborato dalla segreteria della Conferenza delle Regioni, che fa il punto sui provvedimenti da emanare in sede di Conferenza Stato-Regioni e Conferenza Unificata.
Nel documento si va dall’assistenza territoriale, all’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza (Lea). E ancora: il regolamento sugli standard ospedalieri, la revisione del sistema di remunerazione della filiera distributiva del farmaco, le norme di contrasto alla ludopatia, i costi standard, la responsabilità professionale. E, infine, la spada di Damocle dei 2 miliardi di ticket che scatteranno dal prossimo anno se non si troveranno altre coperture.
Uno dei provvedimenti ’congelati’ più importanti è, senza dubbio, l’aggiornamento dei Lea. A fine anno il ministero della Salute ha emanato un decreto che aggiorna i Lea per le malattie rare, che prevede alcune nuove cronicità, introduce misure di contrasto alla ludopatia e prevede l’epidurale gratuita. Si tratta però solo di un primo passaggio: il percorso prevede ancora il parere delle commissioni parlamentari e l’intesa con le Regioni. Ad oggi, il provvedimento è bloccato al ministero dell’Economia. Altra questione è la riforma delle cure primarie, che prevede l’ambizioso progetto di creare ambulatori H24 con medici e infermieri. Entro maggio le convenzioni dei medici di famiglia, pediatri e specialisti dovranno essere adeguate alle nuove norme in tema di assistenza primaria stabilite dal decreto Balduzzi che prevede servizi sanitari attivi 24 ore su 24, 7 giorni su 7, grazie all’aggregazione tra medici di famiglia, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali ed ex guardia medica.
Rinviati al 30 giugno 2013, dalla legge di stabilità, i termini per le misure di contrasto alla ludopatia, che prevedono ad esempio restrizioni agli spot che pubblicizzano il gioco d’azzardo. Un’altra norma incompiuta è anche quella sulle bevande analcoliche, che in base alla legge Balduzzi devono essere commercializzate con un contenuto di succo naturale non inferiore al 20%. Ebbene, manca ancora un decreto del ministero della Salute per la definizione dei criteri per la formazione del personale adibito alla produzione, alla somministrazione e alla commercializzazione degli alimenti.
Fermo anche il nuovo sistema di remunerazione della filiera del farmaco. La legge di stabilità proroga al 30 giugno 2013 il termine per l’adozione del nuovo sistema, con la possibilità di un ulteriore slittamento al 31 dicembre. Un altro punto chiave è quello riguardante la responsabilità professionale degli operatori sanitari, che tra le norme più significative prevede che il camice bianco risponda dei danni solo in caso di dolo o colpa grave. Ad oggi, manca un decreto del presidente della Repubblica, previo parere della Stato-Regioni, per i contenuti e le procedure dei contratti assicurativi. Su un binario morto il regolamento sugli standard ospedalieri. Il termine era stato fissato al 31 ottobre, ma il testo è approdato all’ordine del giorno della Stato-Regioni solo a fine gennaio e l’esame, dopo le prime critiche, è stato rinviato più volte. La spending review prevedeva inoltre un’accelerazione per l’adozione dei costi standard, che sarebbero dovuti essere definiti entro il 31 dicembre 2012, ma lo scorso 22 novembre si è registrata la mancata intesa in Conferenza Stato-Regioni. “La mancata intesa – riferiscono fonti delle Regioni – è dovuta al mancato accoglimento da parte del governo del criterio della rappresentatività geografica”.
C’è poi la questione spinosa dei nuovi ticket. Dal 2014 saranno introdotte misure di compartecipazione alle prestazioni sanitarie aggiuntive rispetto a quelle già introdotte. E’ previsto che le Regioni potranno ridurne l’impatto purché assicurino comunque, con misure alternative, l’equilibrio economico finanziario che dovrà essere preventivamente certificato dal Comitato verifica del rispetto dei Lea. Il risparmio stimato è di circa 2 miliardi l’anno.
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