Novità » Qualità di vita degli anziani a Terni
Terni non sorride agli anziani: l’allarme di ANAP Confartigianato Terni


Comunicato Stampa: L’Anap, Associazione Nazionale Anziani e Pensionati di Confartigianato Imprese Terni, esprime la propria preoccupazione per i dati pubblicati dal Sole 24 Ore. Terni risulta 101ª in una classifica che va da 1 a 107 per la qualità della vita degli anziani. Un anno fa era 48ª (sempre su 107).
Nel dettaglio, Terni è ultima per importo medio delle pensioni di vecchiaia, 105ª per utenti dei servizi sociali comunali, 101ª per infermieri non pediatrici, 91ª per il consumo di farmaci per la depressione e anche per gli orti urbani.
“Rispetto alla media nazionale – riassume l’Anap – l’importo delle pensioni di vecchiaia è meno di un terzo, gli utenti dei servizi sociali meno di un sesto, gli infermieri non pediatrici sono quasi uguali alla media nazionale, il che sta a significare che la maggior parte delle province soffre della stessa mancanza di personale infermieristico. La spesa sociale per gli anziani, meno di un quarto; consumo di farmaci contro la depressione, maggiore di un quinto; orti urbani: nessuno; consumo di farmaci per malattie croniche: più dieci per cento”.
“In questa graduatoria – l’analisi – ci sono indicazioni abbastanza chiare sulle necessità e sugli interventi da mettere in campo per ridurre i gap rispetto alla media nazionale. Anap si rende partecipe a collaborare con le istituzioni preposte nei limiti delle sue funzioni e disponibilità.
Ma la madre delle criticità è la grave mancanza della medicina di territorio, la quale, pur interessando tutte le fasce di età, costituisce per gli anziani il più grande problema tra i tanti. Il continuo aumento dell’età mediana degli italiani, che ad oggi è di 47 anni, rappresenta plasticamente l’aumento degli ultrasessantacinquenni che dall’anzianità passano alla vecchiaia. Questa è la fascia di età nella quale la fragilità aumenta ogni giorno e ogni giorno di più se ne rende necessaria una maggior cura ed un maggior impegno di persone e di mezzi. Questa impellente necessità si scontra con la triste realtà dell’insufficienza, talvolta della totale mancanza, della medicina di territorio; insostituibile agente di garanzia di benessere sociale, fisico e psicologico. Pensiamo all’anziano che per una visita deve recarsi anche a decine di chilometri per farsi visitare, prescrivere cure o magari sentirsi rassicurare da un medico; nemmeno dal suo medico col quale sempre più difficilmente può entrare in contatto.
Abbiamo già da tempo intrapreso un’attività di tipo sindacale a tutela della medicina di territorio – afferma Luciano Vittori, Presidente ANAP (Associazione degli Anziani e Pensionati) Gruppo Territoriale di Terni – sostenendo il mantenimento della Guardia Medica di Lugnano in Teverina, punto strategico e baricentrico rispetto ai paesi limitrofi.
Questo servizio fu sospeso sine die senza sapere se e quando fosse stato riaperto, con conseguenti enormi disagi per una rilevante popolazione. La mancanza assoluta di medici in Italia ammonta a circa 38.000 unità. Tutto questo è dovuto principalmente alla mancanza di medici di medicina generale e d’urgenza, specializzazione purtroppo disertata dai neolaureati che preferiscono scegliere altre specializzazioni; nel momento in cui devono scegliere veramente la loro vita futura e, nella pari serietà con la quale affrontano il Giuramento di Ippocrate, essi pensano umanamente al loro tornaconto economico: alcune specializzazioni li faranno guadagnare di più!
Occorre per migliorare questa situazione incentivare prima di tutto i corsi di specializzazione di medicina generale e d’urgenza, aumentando le borse di studio che sono inferiori del 30% rispetto alle altre ed incentivare economicamente il reddito annuale di chi dedica la sua professione al mantenimento dell’insostituibile presidio di sanità pubblica: il medico di famiglia o una moderna forma di tale figura. Nel caso specifico dell’Umbria, le borse di studio per la specializzazione di medicina generale e d’urgenza sono state coperte solo per il 18% del totale disponibile.
Rispetto a tale tematica – continua Cav. Luciano Vittori – abbiamo presentato delle proposte in sede di Consiglio Regionale, attraverso i rappresentanti politici di maggioranza per richiedere un intervento nel senso sopradetto; infatti, la Regione ha istituzionalmente la facoltà di indirizzare con incentivi economici le scelte dei neolaureati verso le figure professionali più necessarie”.
- Anap Confartigianato Terni
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