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Trasferirsi all’estero dopo la pensione: tra desideri, realtà e nuove tendenze
Negli ultimi anni si parla sempre più spesso di pensionati italiani che valutano l’idea di trasferirsi all’estero. Un fenomeno alimentato da curiosità, ricerca di un clima migliore, opportunità economiche e, in alcuni casi, dal desiderio di avvicinarsi ai familiari che si sono già spostati oltreconfine. Ma qual è oggi la reale portata di questa tendenza?
Secondo i dati più recenti, il numero degli italiani over 65 residenti all’estero è cresciuto, anche se negli ultimi due anni si registra un rallentamento. Parallelamente aumentano i rimpatri, segno che la scelta di lasciare l’Italia non sempre risponde alle aspettative iniziali.
Su questo tema interviene Claudio D’Antonangelo, della Segreteria Nazionale ANAP, evidenziando come la cosiddetta “migrazione d’argento” abbia assunto caratteristiche diverse rispetto al passato.
«Dopo la pandemia molti pensionati hanno rivalutato l’idea di un trasferimento stabile all’estero. E se da un lato crescono le attrattive, dall’altro aumentano anche le attenzioni da porre prima di compiere una scelta così importante».
Cosa attira gli over italiani all’estero
Tra i motivi più ricorrenti si trovano:
- Clima più mite, soprattutto nei Paesi mediterranei.
- Costo della vita più contenuto.
- Regimi fiscali agevolati, anche se oggi meno diffusi rispetto al passato.
- Maggiore benessere percepito a parità di pensione.
- Possibilità di ricongiungersi con figli e nipoti che vivono già all’estero.
Paesi come Spagna, Portogallo e Grecia restano tra le mete più apprezzate in Europa, mentre Tunisia, Panama e Costa Rica attirano chi cerca un contesto extra UE.
La sanità: un fattore decisivo
Tra gli aspetti da valutare con attenzione, la sanità rappresenta spesso la principale criticità.
«Un sistema sanitario locale non sempre risponde agli standard a cui siamo abituati in Italia, ricorda D’Antonangelo. In molti casi è necessario stipulare un’assicurazione privata completa, con costi variabili a seconda dell’età e delle condizioni di salute».
Questo aspetto, unito alla distanza da servizi essenziali come banche, strutture specialistiche e presidi medici, porta molti pensionati a riflettere attentamente prima di compiere il passo.
Fine dei regimi agevolati? Una situazione in cambiamento
Alcuni Paesi che in passato offrivano condizioni fiscali molto vantaggiose hanno modificato le proprie normative.
È il caso del Portogallo, che nel 2024 ha concluso molte agevolazioni dedicate ai pensionati stranieri. Rimane invece in vigore il regime al 7% in Grecia, oggi tra le destinazioni più competitive sul piano fiscale.
Chi trasferisce la residenza all’estero deve inoltre ricordare che:
- la dichiarazione dei redditi in Italia è dovuta solo per i redditi prodotti nel territorio nazionale;
- è necessario rispettare criteri precisi di permanenza all’estero per essere considerati fiscalmente residenti fuori dall’Italia;
- l’iscrizione all’AIRE è obbligatoria per i residenti permanenti fuori dal Paese.
Siamo davvero pronti a cambiare vita?
Il trasferimento all’estero non è soltanto una valutazione economica. È una scelta di vita che implica nuovi ritmi, nuove abitudini, nuovi punti di riferimento.
«Prima di prendere una decisione, conclude D’Antonangelo, occorre porsi una domanda fondamentale: siamo davvero pronti a lasciare tutto ciò che rappresenta la nostra quotidianità?».
Per molti, la risposta è sì. Per altri, dopo una valutazione attenta, prevale il desiderio di restare in Italia, magari scegliendo regioni con costi più sostenibili e qualità della vita elevata.
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