Artrosi: come affrontarla

L’Artrosi si può combattere:come affrontarla.Che cosa è l’artrosi? E’ una malattia cronica degenerativa che porta alla perdita della cartilagine articolare  fino alla produzione di nuovo tessuto osseo. Non è ancora chiaro se la lesione primitiva interessi per prima la cartilagine o l’osso subito sottostante. L’età di inizio risale ai 40 anni con picco fra i 70 e gli 80 anni.

Le articolazioni più colpite sono quelle portanti come la colonna vertebrale, l’anca e il ginocchio, ma l’artrosi può interessare tutte le articolazioni, comprese quelle delle mani e dei piedi.

Articolazione e dati anatomici

L’articolazione è quella parte anatomica che congiunge due capi ossei per permetterne il movimento. E’ costituita da due cartilagini contrapposte, uno spazio fra le cartilagini, contenente liquido sinoviale, ed una capsula articolare che unisce i due capi ossei. I legamenti articolari, come corde tese, determinano la stabilità articolare passiva. Ci sono poi i tendini e muscoli che, attraversando l’articolazione, rappresentano i legamenti attivi, con importante ruolo di stabilizzazione articolare e di corretta distribuzione di forze compressive sulla superficie articolare.

La cartilagine articolare contiene i condrociti, le cellule cartilaginee, che producono una sostanza formata da fibre elastiche e collagene, acqua e sali minerali. La principale caratteristica di questo tessuto è l’assenza di vascolarizzazione (il nutrimento delle cellule avviene solo per diffusione) e, quindi, le capacità rigenerative del tessuto sono molto limitate. Da qui l’importanza del liquido sinoviale che ha lo scopo di nutrire la cartilagine e di ammortizzare le sollecitazioni meccaniche. Tale liquido viene prodotto in eccesso dal tessuto sinoviale quando il ginocchio è sollecitato meccanicamente in modo anomalo o su base reumatica, determinando l’attivazione della catena enzimatica dell’infiammazione. Questo processo è la causa dell’infiammazione e del dolore articolare nell’artrosi.

Come diagnosticare precocemente l’artrosi

Prima indagine è la radiologia convenzionale che:

  • permette di studiare i capi ossei  e l’osso sottostante la cartilagine
  • valuta la presenza di eventuali cavità ossee di riassorbimento (geodi).
  • evidenzia le deviazioni dei capi articolari specie se effettuata sotto carico.

Innocua e da non sottovalutare è l’ecografia articolare perché evidenzia lo spessore della cartilagine ed il relativo stato di infiammazione articolare con l’utilizzo del Power Doppler. Essa riscontra:

  • villosità ed ispessimento della membrana sinoviale
  • cisti meniscali
  •  cisti di Backer
  •  legamenti collaterali
  •  borsiti peritendinee.

La risonanza magnetica nucleare (RMN) utile per la visualizzazione di menischi, legamenti, muscoli tendini, cartilagine e, indirettamente, le ossa. L’anca ed il ginocchio sono le sedi più studiate con tale metodica.

TAC articolare

Pur non essendo di prima istanza, permette di studiare bene la componente ossea; viene preferita per lo studio di articolazioni costali, dello sterno e dell’articolazione sacroiliaca. Utile anche nello studio delle discopatie protrusive e nella stenosi del canale vetebrale.

La scintigrafia ossea è un’indagine poco sensibile, si utilizza con i leucociti marcati per i casi di sospetta infezione.

Aspetto clinico sintomatologico

CONDIZIONE DI PRE-ARTROSI: caratterizzata dall’assenza di dolore e infiammazione, corrisponde ai casi in cui è inevitabile lo sviluppo dell’ artrosi. Sono   dovuti a varie cause come i difetti dell’asse articolare come nelle patologie rotulee o varismo, valgismo del ginocchio, malattie reumatiche, iperestensione di ginocchio, pregresse fratture del femore o tibia. In questi casi la terapia è preventiva: va trattato l’apparato muscolo-tendineo e legamentoso distrettuale e globale per ricercare la simmetrizzazione delle leve muscolari allo scopo di ridistribuire equamente i carichi articolari.

Terapia principe è quindi la rieducazione kinesiologica e posturale. Nelle fasi di riacutizzazione dolorosa è sufficiente la laserterapia, specie se personalizzata, grazie ad  apparecchi di ultima generazione.

Quadro artrosico conclamato

Il quadro clinico si manifesta con la classica triade CALOR, TUMOR e RUBOR (dolore, tumefazione e arrossamento). L’articolazione è tumefatta e calda, molto dolente alla mobilizzazione e al carico per le articolazioni portanti, con limitazione ed impotenza funzionale. L’arrossamento, il dolore e la tumefazione sono segnali di infiammazione che va trattata prontamente per evitare i danni secondari ad un intervento non tempestivo.

APPROCCIO TERAPEUTICO: Scopo della terapia è quello di

  • limitare la fase infiammatoria
  • ridurre la sintomatologia dolorosa  
  • ripristinare la funzione articolare.

Terapie

Sono molteplici, ma vanno utilizzate a seconda della fase della malattia:

  • In fase acuta si preferisce un approccio farmacologico con utilizzo di farmaci antiinfiammatori e terapie infiltrative cortisoniche (benchè solo in casi ben selezionati).
  • In fase sub acuta, alla riduzione dell’infiammazione, intervengono le terapie fisiche come ad esempio la laserterapia di ultima generazione e kinesiologiche/posturali per un recupero della funzione articolare e muscolare.
  • Superata la fase infiammatoria l’articolazione artrosica giova di trattamento infiltrativo con acido ialuronico che ha lo scopo di nutrire la cartilagine e ripristinare un corretto equilibrio chimico-fisico all’interno della cavità articolare, inibendo così la recidiva  di ulteriori episodi infiammatori.  

Il Fisiatra, in quanto Specialista in terapia fisica e riabilitazione, è il medico di riferimento per il trattamento dell’artrosi che, essendo una malattia cronica degenerativa, richiede trattamenti farmacologici e fisioterapici conservativi diversi a seconda delle fasi in cui si presenta.

Solo nei casi in cui la patologia artrosica sia molto avanzata e determini una importante compromissione della funzione e della qualità della vita, si consiglia un intervento chirurgico ortopedico di ricostruzione protesica. Gli interventi di artroprotesi riguardano prevalentemente l’anca ed il ginocchio.

Come combattere l’artrosi

Essendo una patologia cronica degenerativa, va curata non solo nei momenti di acuzie, ma lungo tutto il suo decorso con la corretta combinazione sequenziale dei diversi trattamenti (farmacologico, fisioterapico con laserterapia, kinesiologico e infiltrativo con acido ialuronico), al fine di prevenire le ricadute e permettere al paziente di mantenere il più a lungo possibile una buona qualità di vita.

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