Il CUPLA Nazionale sulla Legge di Bilancio 2023 in discussione in Parlamento

Un impegno maggiore su Sanità, legge sulla non autosufficienza e tutela delle pensioni.

Il CUPLA Nazionale, pur consapevole delle difficoltà del quadro economico attuale, auspica che Governo e Parlamento correggano le misure che nel testo attuale delle Legge di Bilancio penalizzano pensionati ed anziani, ridando dignità e cittadinanza a persone che tanto hanno dato nella loro vita attiva per costruire il benessere nel nostro Paese, ed ora, in età avanzata, si sentono messi ai margini della società.

  1. Il CUPLA, mentre valuta positivamente il proposito di rivalutare le pensioni minime oltre l’inflazione, ritiene che tale intervento sia alquanto timido e per niente risolutivo dei problemi di oltre due milioni di anziani che stanno molto al di sotto della soglia di povertà. Infatti, l’intervento migliorativo del Governo è in realtà di poco più di 7 euro mensili, che si aggiungono al dovuto adeguamento automatico all’inflazione del 7,3%, che peraltro non copre interamente l’avvenuta svalutazione: oggi l’inflazione che interessa l’Italia è già molto più alta di quella cifra.
    Riguardo alla revisione del meccanismo in vigore di adeguamento dei trattamenti all’inflazione, che salva solo le pensioni inferiori a circa 1.600 euro netti, dopo che per anni norme predisposte da vari Governi avevano già fatto precipitare il loro potere di acquisto, evidenzia una operazione di sottrazione di risorse laddove è più facile per destinarle poi ad altri scopi. Tutto ciò per due anni di seguito, nel 2023 e nel 2024, mentre l’inflazione sta galoppando al ritmo di +12% annuo, con effetto trascinamento di sottrazione di risorse anche per gli anni a venire, in quanto le mancate rivalutazioni non saranno mai più recuperate.
  2. Il CUPLA ritiene, inoltre, che nel testo del d.d.l. non siano adeguatamente affrontati i problemi della Sanità, degli Anziani Non Autosufficienti e del Welfare:
    1. Riguardo alla Sanità, le risorse stanziate, tanto per il 2023 che per il 2024, sono ben lungi dal coprire i soli aumenti di costi dovuti all’inflazione. Inoltre, dei 2,15 Miliardi destinati al 2023, ben 1,6 Miliardi sono vincolati a coprire i costi degli aumenti delle bollette e il caro energia degli ospedali, per cui la prima legge di bilancio dopo l’emergenza Covid lascia la Sanità sotto finanziata e in gravi difficoltà nel far quadrare i bilanci. Nel sottolineare queste criticità, è opportuno evidenziare la necessità di far fronte ai problemi delle liste di attesa (che si allungano sempre più), delle carenze del personale medico e parasanitario (che sono evidenti a tutti), del fenomeno dei “medici a gettone” (che si allarga e squalifica la professione medica caricando maggiori costi sul SSN), della carenza di posti letto negli ospedali (che contribuisce ad intasare i Pronto Soccorso). Tutto ciò nella constatazione che la sanità privata avanza e quella pubblica si ritrae, addossando sempre maggiori costi sui malati e sui pazienti, e soprattutto sui soggetti anziani meno abbienti, che non possono permettersi di pagare cure private.
    2. Riguardo alla Non Auto sufficienza si constata la totale assenza nel d.d.l. di norme che comincino ad affrontare tale problema, che vede il nostro Paese tra i più inadempienti in Europa. In presenza di un capitolo del PNRR che prevede la riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti con la destinazione a questo scopo di ingenti risorse ed in considerazione di un testo di riforma lasciato in eredità dal Governo Draghi, grazie anche al grande lavoro svolto dal “Patto per il nuovo welfare” di cui fanno parte le Organizzazioni del CUPLA, ci si aspettava che alcuni aspetti riguardanti i servizi domiciliari, le prestazioni monetarie e i servizi residenziali potessero essere messi in pratica già nel 2023. Tenendo conto che, secondo il PNRR, entro marzo 2023 il Parlamento dovrà approvare la Legge Delega sulla non autosufficienza ed entro marzo 2024 il Governo dovrà predisporre i Decreti Delegati per la sua attuazione, l’inserimento delle misure in Legge di Bilancio significherebbe utilizzare proficuamente il tempo per cominciare a fornire subito migliori risposte ad anziani e famiglie e per iniziare a coinvolgere i territori nell’attuazione della riforma.

Il CUPLA confida ed auspica che nel passaggio parlamentare tali indicazioni siano accolte e inserite, con le dovute coperture, nella Legge di Bilancio, correggendo alcune norme che peggiorerebbero la situazione di molti anziani, anche quelli a reddito più basso, affinché la manovra economica sia equa e solidale e diffonda maggiore fiducia sul futuro del nostro Paese.

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