Conferenza OMS di Parigi. Siglato accordo per la salute mentale

L’invecchiamento è un periodo di cambiamenti che può avere notevoli ripercussioni sulla salute mentale degli anziani.

Salute mentale anziani: cause e fattori di rischio

Alcuni eventi possono influire significativamente sul loro benessere o addirittura destabilizzare le loro vite. Tra questi il pensionamento, le condizioni fisiche compromesse, la perdita di mobilità e indipendenza, le malattie, ecc. Oltre a questi aspetti, la solitudine e l’isolamento sono altri fattori di vulnerabilità che favoriscono lo sviluppo di sofferenza psicologica.

In particolare, l’isolamento sociale è un fattore aggravante dei disturbi di salute mentale (depressione e ansia) per gli anziani, che può portare a una progressiva perdita di autonomia e influire sulla loro capacità di gestire le attività quotidiane, come mangiare o l’igiene personale.

La solitudine compromette anche le capacità cognitive, limitando la stimolazione intellettuale e le interazioni sociali, essenziali per il mantenimento delle funzioni cerebrali.

Un altro fattore importante che può influire sulla salute mentale degli anziani è il peggioramento dello stato di salute fisico causato dall’invecchiamento naturale e dal declino delle capacità funzionali.

Come riconoscere i segnali del disagio mentale negli anziani

I segnali che dovrebbero allertare riguardo al malessere a lungo termine di un anziano, trascurando quelli di un semplice calo temporaneo del morale, sono i seguenti:

• Scarsa autostima con deterioramento dell’immagine corporea, scarsa igiene o trascuratezza dell’aspetto;
• Perdita di appetito o rifiuto di mangiare, interruzione di una dieta raccomandata;
• Sensazione di isolamento;
• Tendenza al ritiro, al silenzio, all’apatia;
• Instabilità dell’umore, con aumento dell’aggressività, irritabilità, pessimismo, etc.;
• Compromissione della salute con perdita di peso, disturbi del sonno, stanchezza, dolore fisico, perdita di memoria, etc.;
• Rifiuto delle cure o scarsa adesione al trattamento medico;
• Riduzione o cessazione delle attività, delle uscite, dei rapporti sociali, etc.

Conferenza OMS salute mentale: la Dichiarazione di Parigi

Gli aspetti della salute mentale degli anziani, come di tutta la popolazione, sono stati di recente oggetto di una Conferenza tenutasi a Parigi e organizzata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS Europa) e dal Ministero della Salute francese, nel corso della quale 31 Paesi europei, tra cui l’Italia, hanno siglato un impegno congiunto per porre la salute mentale al centro delle politiche pubbliche, superando una visione frammentaria e relegata al solo ambito sanitario. L’appello, lanciato nel corso di una conferenza organizzata da Oms Europa e dal Ministero della Salute francese, risponde a dati allarmanti e a una consapevolezza condivisa: il benessere psicologico è una priorità trasversale e urgente.

I numeri parlano chiaro. Oggi, una persona su sei nella regione europea dell’OMS convive con un disturbo mentale. Un terzo non riceve alcuna cura, e una su quattro tra chi soffre di psicosi non ha accesso a trattamenti formali. Ogni anno si registrano oltre 150.000 suicidi: quasi 400 al giorno.

L’impatto della pandemia di Covid-19 ha ulteriormente aggravato la situazione, con un aumento del 25% nei casi di ansia e depressione a livello globale. Pesa l’insufficienza del personale sanitario specializzato, con una grave carenza di professionisti della salute mentale in tutta Europa.

Il disagio colpisce in modo trasversale le generazioni: oltre l’11% degli adolescenti manifesta comportamenti problematici legati all’uso dei social media. Una ragazza su quattro di 15 anni si sente spesso o sempre sola. Tra gli over 60, uno su quattro soffre di solitudine cronica.

Secondo l’OMS, circa il 14% delle persone di età pari o superiore a 60 anni convive con un disturbo mentale. I problemi di salute mentale di cui soffrono gli anziani sono di varia natura e possono manifestarsi in combinazione con disturbi depressivi, disturbi d’ansia, disturbi da dipendenza da alcol e benzodiazepine, disturbi cognitivi e malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer, disturbi del sonno.

Questi disturbi sono spesso scarsamente identificati o sotto-identificati dagli operatori sanitari o dagli anziani stessi. La visione che la società ha delle malattie mentali e dell’invecchiamento aggrava queste difficoltà nell’identificarli. Spesso le persone si vergognano di chiedere aiuto, il che aggrava il loro isolamento e i disturbi di cui soffrono.

In questo contesto, i ministri e i rappresentanti dei 31 Paesi che hanno aderito alla “Dichiarazione di Parigi“, hanno elaborato e sottoscritto un documento che delinea obiettivi comuni e un cambio di passo nell’approccio alle politiche di salute mentale.

Tra le priorità condivise:

• Coordinare responsabilità e finanziamenti tra i vari settori istituzionali.
• Coinvolgere in modo attivo le persone che vivono con problemi di salute mentale nei processi decisionali.
• Promuovere la connessione sociale e ridurre lo stigma, ovvero la discriminazione basata sul pregiudizio nei confronti del malato mentale, attraverso spazi pubblici e buona informazione.
• Rafforzare la prevenzione e svolgere interventi di carattere sociale.
• Garantire un uso sicuro delle risorse digitali per tutti.

Alcune regole una buona salute mentale con l’invecchiamento

Le raccomandazioni egli esperti

Il disagio psicologico negli anziani non è inevitabile. Molte azioni quotidiane possono aiutare a prevenirla:

1. Mantenere una dieta sana ed equilibrata

L’età avanzata può avere effetti deleteri sull’alimentazione: diminuzione o perdita dell’appetito, alterazione della percezione del gusto, difficoltà a deglutire, disturbi della masticazione, scarsa valutazione del fabbisogno nutrizionale, ecc.

La malnutrizione colpisce circa il 4-10% degli anziani che vivono in casa. Tuttavia, un buon apporto energetico è essenziale per mantenere funzioni motorie e cerebrali ottimali. Una dieta insufficiente o una dieta di scarsa qualità può portare a una perdita di forza e aumentare il rischio di cadute.

2. Mantenere le relazioni sociali per evitare l’isolamento

Le relazioni sociali sono di fondamentale importanza per la salute degli anziani perché svolgono un ruolo chiave nel prevenire l’isolamento sociale e la solitudine. Mantenere relazioni con amici, vicini o persone care permette loro di sentirsi supportati e compresi, il che è essenziale per mantenere una buona salute mentale.

Partecipare ad attività culturali, sportive, artistiche o comunitarie sono tutte pratiche che aiutano a costruire legami sociali.

Il volontariato per anziani, sia per chi riceve, sia per chi dà, può anche favorire le relazioni sociali e quindi va incentivato. Questo strumento permette inoltre ai giovani di aiutare gli anziani nella loro vita quotidiana.

3. Fare attività fisica appropriata

Un’attività fisica appropriata e regolare non solo aiuta a mantenere la mobilità e l’equilibrio, ma aiuta anche a rompere l’isolamento e a rafforzare il benessere psicologico. Promuovendo l’interazione sociale e stimolando corpo e mente, lo sport è una leva fondamentale per preservare l’indipendenza degli anziani e combattere le patologie legate a uno stile di vita sedentario.

4. Identificare precocemente i segnali di allarme di disturbi mentali o neurodegenerativi

Gli operatori sanitari e di supporto svolgono un ruolo essenziale nell’aiutare gli anziani, garantendo un monitoraggio medico personalizzato in base alle loro esigenze specifiche e monitorando anche la loro salute mentale. Sono il punto di riferimento privilegiato in caso di disagio psicologico.

Anche i Caregiver svolgono un ruolo fondamentale nella prevenzione dei problemi di salute, nell’organizzazione dell’assistenza quotidiana e nella mediazione con gli operatori sociosanitari. Grazie al loro contatto regolare, possono identificare più facilmente i segnali di allarme di un disturbo di salute mentale.