Come ogni venerdì l’Istituto Superiore di sanità ha pubblicato il monitoraggio settimanale (24 agosto – 6 settembre) dell’andamento del coronavirus in Italia, da cui si evidenzia un aumento dell’età media dei nuovi positivi, che sale a 35 anni.
In particolare, le persone con una età maggiore di 50 anni sono circa il 28% dei casi, mentre erano poco più del 20% nelle due settimane precedenti. Risulta anche una maggiore trasmissione sul territorio nazionale in ambito domiciliare/familiare, con circolazione anche in persone con età più avanzata.
Come sappiamo, l’aumento dell’età media è un segnale da non sottovalutare, perché l’età avanzata è collegata ad uno sviluppo della malattia da Covid-19 più grave e con esiti peggiori. Sebbene l’occupazione di posti in ospedale non sia in nessun modo paragonabile ai mesi marzo-aprile, in quasi tutte le Regioni si osserva un aumento del tasso di ricovero sia in area medica che in terapia intensiva.
La preoccupazione maggiore è proprio che i casi tra i giovani, con il ritorno dalle vacanze e alla vita in città e in famiglia, nonché con la ripresa delle lezioni a scuola, pian piano si trasferiscano prima agli adulti, poi alle persone più deboli, agli anziani.
È una tendenza che purtroppo possiamo già osservare in tre Paesi europei. La “Santé publique France (SpF)” fornisce i dati sull’evoluzione del tasso di incidenza per fascia di età in Francia. Da essi si può osservare come nelle settimane in cui l’epidemia inizia a toccare maggiormente la classe di età 20-29 anni le classi di età dai 60 anni in su siano ancora lievemente toccate. Con l’aumento dei contagi nelle fasce 20-29 e 30-39 inizia ad alzarsi anche l’incidenza tra gli anziani.
Lo stesso succede per la Spagna, dove nel giro di cinque settimane il virus è arrivato ai più deboli. In Germania i numeri sono più contenuti, quindi l’incidenza è minore, ma con l’aumento dei contagi nella classe di età 20-24 vengono coinvolte nel tempo anche altre fasce, e soprattutto la fascia più anziana.
Guardando a questi fenomeni si capisce meglio la raccomandazione che si legge nella conclusione del report settimanale del bollettino italiano: “È necessario mantenere elevata la resilienza dei servizi territoriali, continuare a rafforzare la consapevolezza e la compliance della popolazione al rispetto delle misure di controllo, realizzare la ricerca attiva ed accertamento diagnostico di potenziali casi, l’isolamento dei casi, la quarantena dei loro contatti stretti. Queste azioni sono fondamentali per controllare la trasmissione ed eventualmente identificare rapidamente e fronteggiare recrudescenze epidemiche”.
Foto di Gustavo Fring & Polina Tankilevitch da Pexels
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