Novità » Non autosufficienza e cure domiciliari OCSE
Verso un’integrazione strutturata e sistemica delle cure domiciliari per non autosufficienti in Italia: Il Rapporto dell’OCSE
Il Rapporto finale dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), pubblicato di recente, analizza e propone soluzioni per integrare meglio assistenza sanitaria e sociale (sociosanitaria) per le persone non autosufficienti in Italia, focalizzandosi sulle cure domiciliari per superare le attuali frammentazioni e rispondere alle esigenze di fragilità e cronicità. Questo studio è fondamentale nel contesto della riforma dell’assistenza territoriale italiana, come previsto dal dm 77/2022, e mira a creare un sistema più strutturato e sistemico.
La necessità di superare la frammentazione dei servizi
La complessità dei bisogni delle persone che necessitano di assistenza domiciliare e le problematiche affrontate dai loro assistenti, secondo il Rapporto, richiedono un approccio coordinato, incentrato sulla persona e sostenibile a lungo termine, che superi le tradizionali divisioni tra settore sanitario e sociale.
Nonostante l’aumento dei bisogni, i servizi rivolti alle persone anziane non autosufficienti in Italia restano frammentati. Le responsabilità sono suddivise tra ambito sanitario e sociale, diversi livelli di governo e una molteplicità di soggetti erogatori, con conseguenti disuguaglianze nell’accesso e negli esiti. Occorre quindi una vera integrazione, strutturata e sistematica.

Le azioni chiave proposte dall’OCSE per l’integrazione
Diverse azioni, sempre secondo il Rapporto, possono rendere possibile tale integrazione:
- Creare un quadro normativo e istituzionale di supporto, definendo ruoli chiari ai diversi livelli di governo, favorendo la collaborazione tra gli stakeholder e valorizzando équipe multidisciplinari qualificate.
- Promuovere azioni a livello di comunità riconoscendo il ruolo della società civile e degli attori privati nell’innovazione sociale e nel rafforzamento del sostegno comunitario.
- Assicurare una rigorosa e tempestiva valutazione dell’implementazione di cure integrate attraverso una sistematica raccolta ed analisi di indicatori di processo e di esito.
- Incentivare l’uso di tecnologie sanitarie economiche (cost-effective) introducendo strumenti di supporto, telemedicina e soluzioni digitali per favorire autonomia, continuità delle cure e invecchiamento sano.
- Rafforzare le competenze e le conoscenze della forza lavoro per erogare in modo efficace cure integrate centrate sulla persona.
Il Documento è stato nei giorni scorsi oggetto di un dibattito organizzato da Agenas, OCSE e Università Sapienza di Roma. Ad esso è stato riconosciuto il merito di aver posto basi tecnico-scientifiche solide per la realizzazione normativa e operativa dell’integrazione, con un metodo che ha confrontato le prassi di alcuni territori del nostro Paese già attivi su tale tema con le conoscenze maturate da chi concretamente vi lavora e con riferimenti internazionali, che mostrano aspetti comuni all’Italia e altri a cui ispirarsi per un miglioramento di sistema.
Si delinea così un quadro di riferimento concettuale e pratico solido e uniforme, al quale possono far riferimento l’operatività e la normativa tecnica.
Potrebbe interessarti:


