

Il Tai Chi è un’antica arte marziale cinese nata come tecnica di autodifesa e divenuta col tempo una ginnastica per mantenersi in salute. Diffusa in tutto il mondo come ginnastica cinese dai movimenti lenti mira a raggiungere l’equilibrio con una serie di movimenti controllati e delicati. Questa antica disciplina potrebbe essere considerata come vera e propria forma di medicina preventiva capace di contrastare l’invecchiamento con un’efficacia maggiore di molti programmi di ginnastica tradizionale.
A sostenerlo è un team di ricercatori dell’Oregon Research Institute che sulle pagine di Jama racconta come un programma di lezioni di Tai Chi, mirate sul miglioramento dell’equilibrio, si sia rivelato significativamente più efficace nel ridurre il rischio di cadute negli anziani.
Cadute accidentali e prevenzione
Le cadute, dovute all’equilibrio che si fa sempre più instabile andando avanti con l’età, sono tra i problemi più critici per gli anziani e spesso causano una limitazione della loro mobilità, provocando per esempio fratture al femore, al polso e all’anca. Ciò non è tanto più vero in quanto nelle persone anziane è più probabile che ci siano malattie, come per esempio l’osteoporosi e un rallentamento dei riflessi, che rendono pericolose anche le cadute più banali.
Secondo quanto riporta EpiCentro dell’Istituto Superiore di Sanità, nel nostro paese è stato stimato che il 28,6% delle persone dai 65 anni in poi cade almeno una volta nell’arco di un anno (il 43% di queste cade più di una volta). Gli anziani, inoltre, cadono il 48% delle volte fuori casa, mentre dentro la propria abitazione il maggior rischio si ha in cucina e a seguire in camera da letto, per le scale e in bagno.
Lo studio americano e i benefici del Tai
Lo studio dell’Oregon Research Institute ha coinvolto 670 adulti di circa 70 di età, residenti in 7 città dello stato statunitense dell’Oregon, che hanno riferito di essere caduti almeno una volta nei 12 mesi precedenti o che riportavano una ridotta mobilità.
I partecipanti sono poi stati divisi in 3 gruppi: il primo ha seguito due lezioni settimanali di Tai chi di 60 minuti ciascuna per 6 mesi, mentre il secondo gruppo ha svolto con la stessa frequenza e intensità un programma di normale ginnastica aerobica. Infine, al terzo gruppo è stato chiesto di seguire un programma di allenamento basato su esercizi di stretching, respirazione e rilassamento.
Dai risultati dello studio è emerso che il Tai Chi è significativamente più efficace nel ridurre il numero di cadute. Precisano i ricercatori che il tasso di incidenza delle cadute al termine dei sei mesi di allenamento era significativamente inferiore nel gruppo che aveva seguito esercizi di Tai Chi, con una riduzione del 31% rispetto agli altri due gruppi.
Tai Chi a cosa serve
Il Tai Chi è molto più di una semplice attività fisica. Secondo numerosi studi clinici, questa disciplina è utile per:
- Ridurre il rischio di cadute
- Migliorare la stabilità posturale e l’equilibrio
- Potenziare la forza muscolare
- Aumentare la mobilità articolare e la coordinazione
- Ridurre la paura di cadere
- Favorire il rilassamento e ridurre lo stress
Inoltre, è una pratica adatta a tutte le età e condizioni fisiche, compresa la presenza di patologie croniche lievi o moderate.
I benefici del Tai Chi per gli anziani
In uno studio randomizzato su 256 persone inattive tra i 70 e i 92 anni, i partecipanti che hanno praticato Tai Chi per sei mesi hanno registrato:
- Una riduzione del 55% nel rischio di cadute multiple rispetto al gruppo di controllo;
- Un numero significativamente inferiore di cadute e infortuni;
- Miglioramenti marcati dell’equilibrio funzionale, della performance fisica e del cammino;
- Una diminuzione della paura di cadere già dopo tre mesi di pratica.
Questi risultati sono stati mantenuti anche sei mesi dopo la fine dell’intervento strutturato, dimostrando che i benefici del Tai Chi possono essere duraturi.
Tai Chi e malattia di Parkinson
Il Tai Chi è stato testato anche in pazienti con Parkinson lieve-moderato, con risultati molto promettenti. In uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine, i soggetti che hanno seguito un programma di Tai Chi per 24 settimane hanno ottenuto:
- Miglioramenti significativi nel controllo posturale;
- Un aumento della capacità funzionale, in particolare nella deambulazione;
- Una diminuzione del numero di cadute rispetto ai gruppi che praticavano stretching o esercizi di resistenza.
Questi benefici rendono il Tai Chi una valida opzione non farmacologica per il mantenimento dell’autonomia nei pazienti neurologici.
Quanto e come praticarlo
Il Centers for Disease Control and Prevention (CDC) raccomanda la pratica del Tai Chi almeno due volte a settimana per ottenere benefici concreti. Servono circa 50 ore cumulative per iniziare a ridurre il rischio di cadute.
Esistono programmi strutturati come “Tai Chi: Moving for Better Balance“, “Tai Chi for Arthritis” e “Tai Chi Fundamentals“, pensati per essere accessibili anche a chi ha limitazioni motorie.
- Anap
- Anap Confartigianato, Anziani, Salute, Sport

Potrebbe interessarti:
