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Dall’entrata in vigore dello SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, che permette di accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione, sono molti i punti interrogativi soprattutto per le persone più fragili, come gli anziani e i disabili anziani. Infatti il percorso per richiedere la nuova Identità Digitale, per coloro che non sono pratici delle nuove tecnologie, può risultare tortuoso, aumentando loro il rischio di esclusione sociale già gravemente accentuato dal periodo di distanziamento sociale e dall’autoisolamento per la paura di essere colpiti dal Covid-19.

L’allarme lanciato già dall’Anap, in merito all’esclusione sociale degli anziani, è stato gridato a gran voce in più occasioni nei confronti delle Istituzioni. Molte nostre associazioni territoriali, hanno voluto nonostante le difficoltà del terribile periodo, essere vicini ai propri associati con piccoli grandi gesti di vicinanza, nel pieno rispetto delle regole anti-Covid. Ma l’allarme resta ancora alto.

Lo SPID pone quindi una ulteriore barriera per i nostri anziani, sempre più isolati dal mondo esterno, aumentando quindi il GAP generazionale. Servirebbe quindi un maggiore impegno e sensibilizzazione delle istituzioni locali, per ridurre questo distanziamento. Molti sono i Comuni e Associazioni di volontariato che si sono messi all’opera con numerose iniziative, ma si deve e si può fare molto di più.

A causa infatti dell’attuale pandemia, la vecchia e nuova tecnologia è entrata in maniera quasi forzata nelle case degli italiani, ma per coloro che non riescono a rimanere al passo con i tempi, ha portato un forte disagio psicologico e sociale. Molti infatti, per problemi di vista, hanno difficoltà a leggere i propri documenti, ed ora con l’inclusione della nuova Identità Digitale, diventa quasi impossibile per loro consultarli, facendo presente che molti ultrasettantenni hanno un semplice cellulare e quindi inadeguati con le nuove tecnologie.

La tecnologia per molti anziani può essere vissuta con forte distacco, escludendoli però a molte possibilità per migliorare la qualità della loro vita. Basti pensare per esempio alle ricette mediche inviate via mail, ai servizi di assistenza o al semplice acquisto online di beni di prima necessità, special modo in questo periodo di grave emergenza sanitaria. Occorre uno sforzo maggiore da parte delle Istituzioni, per permettere a tutti di poter esercitare i propri diritti, anche con il “quasi semplice” utilizzo dello SPID.

Per ridurre infatti la distanza tra nonni e nipoti, esistono applicazioni e servizi gratuiti di videochiamate che anche se non potranno mai sostituire l’affetto di un abbraccio, possono ridurre la sensazione di solitudine. Aiutarli a comunicare con le nuove tecnologie e quindi a renderli autosufficienti, porterebbe l’aumento di autostima. Pagare una bolletta, videochiamare il proprio nipote o il proprio figlio o figlia, controllare il proprio stato di pensione attraverso il portale Inps, tanto per citarne alcuni.

In merito allo SPID, abbiamo quindi voluto realizzare una piccola e semplice guida su cos’è e su come richiederlo (il CIE, la Carta d’Identità Elettronica).

Sono ancora molti i pensionati rimasti isolati e che vivono un forte disagio psicologico causato da stress, isolamento o depressione. Per far fronte a questo forte disagio, l’Anap Confartigianato ha voluto offrire ai propri associati, un servizio di assistenza telefonica gratuita Pronto Ti Ascolto, dove poter trovare dall’altra parte della cornetta, un’assistenza psicologica specializzata e del tutto anonima.

Gli uffici territoriali dell’Anap sono a disposizione per ogni ulteriore informazione al riguardo.

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Lo SPID e il rischio dell’esclusione sociale degli anziani. Possiamo fare molto
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